Il panorama politico italiano è, di nuovo, in movimento.Il trionfo del Pd e il successo della Lega hanno riacceso i motori delle alleanze tra le forze alternative anti Dem per avere una minima probabilità di successo alle prossime elezioni Oggi, ad esempio, dopo qualche anno di separazione, è tornato l’asse Forza Italia-Lega. I due partiti, riavvicinati dal buon risultato ottenuto dal leader leghista Matteo Salvini alle ultime elezioni europee, vogliono raccogliere insieme le firme necessarie per i due (dei sei, in totale) referendum targati Carroccio. Obiettivo: reintrodurre il reato di immigrazione clandestina e l’abrogazione della Legge Fornero sulle pensioni. E’ da questo nuovo asse del Nord che evidentemente Berlusconi vuol mandare un chiaro segnale ad Angelino Alfano del tipo: o ti allei con noi o resti stritolato dalla balena rosa renziana al governo. La Lega Nord ha “fretta di riallacciare un dialogo costruttivo” con Forza Italia” ha detto Matteo Salvini. “Se cominciamo a confrontarci su problemi concreti e iniziative politiche specifiche, è un buon approccio”, ha detto il coordinatore di Forza Italia, Giovanni Toti.
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Berlusconi nel momento più difficile della sua leadership ritrova modi e parole per per ricompattare il suo partito: “Io non mollo sono un combattente, resto in prima fila”. E stoppa una volta per tutte ipotesi e gossip di successioni dinastiche: “Basta parlare dei miei figli”. Il Cav ha smentito anche di essere in contrapposizione con Raffaele Fitto, infatti ha ribadito: “Io e Raffaele siamo amici, ci siamo sempre sostenuti a vicenda anche nelle vicende giudiziarie che ci hanno riguardato entrambi”. E quando Fitto con franchezza gli ha detto di fare una seria riflessione per porre in essere una nuova spinta di innovazione”,ponendo maggiore attenzione alle richieste provenienti dalle realtà locali, Berlusconi lo ha applaudito convintamente.Berlusconi non ha escluso per il futuro l’adozione delle primarie. Quindi saldo sembra l’asse Fitto – Berlusconi, da cui Forza Italia vuole ripartire per riconquistare il governo del Paese.
