Gomorra, accusa choc: pagate mazzette per girare la serie TV

Il cast di "Gomorra-la serie"
Il cast di “Gomorra-la serie”

Una pesante ombra incombe sulla serie televisiva evento del 2014. “Gomorra-la serie”, produzione italiana che ha riscosso notevole successo anche oltre i nostri confini, potrebbe essere “venuta alla luce” anche grazie – purtroppo – alla mano della malavita organizzata napoletana. L’ opera di Stefano Sollima, tratta dal bestseller di Roberto Saviano, pare non essere esente dalla “maledizione” legata alla trasposizione in video del libro che tanto scalpore ha destato. Dopo i numerosi arresti “collezionati” dal cast dell’ omonimo film diretto da Matteo Garrone, anche l’ osannato show a puntate (del quale è prevista anche una seconda stagione) finisce nel mirino degli inquirenti. Un’ amara ironia per la casa di produzione di “Gomorra-la serie”, che ha investito tempo e denaro in un progetto che doveva rappresentare un atto di denuncia contro la camorra.

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MAZZETTE AL BOSS. Le indagini condotte, sin dall’ inizio della produzione di “Gomorra-la serie”, dal Nucleo investigativo di Torre Annunziata, con a capo il Maggiore Alessandro Amadei, in collaborazione con il PM della DDA di Napoli Pierpaolo Filippelli, hanno portato alla luce una verità sconcertante. Nel mirino degli investigatori sono da subito entrati non solo tre noti esponenti del clan Gallo-Pisielli ma anche – ed è questa la vera sorpresa di questo delicato filone d’ inchiesta – i vertici di Cattleya, rappresentati da Matteo De Laurentiis, Gennaro Aquino e Gianluca Arcopinto. L’ accusa per tutti è quella di estorsione: De Laurentiis e i suoi soci avrebbero pagato pesanti tangenti al capo clan Francesco Gallo per girare alcune scene di “Gomorra-la serie” in un’ abitazione di proprietà dello stesso Gallo, sita a Torre Annunziata (Napoli). Come se non bastasse, la “triade” di Cattleya avrebbe negato l’ evidenza, minacciando di querela qualunque giornale si fosse occupato di questo delicato caso, emerso già dallo scorso anno.

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LA “MALEDIZIONE” DI GOMORRA. Stando alle intercettazioni ambientali rilevate dai Carabinieri di Torre Annunziata, Cattleya avrebbe versato a Francesco Gallo e ai suoi genitori – posti tutti e tre in custodia cautelare nella giornata di oggi – una somma pari a 30mila euro, dilazionata in cinque rate da 6mila euro, per usufruire di quella che i fan della serie TV ispirata a “Gomorra” conoscono come casa Savastano. Francesco Gallo, suo padre Raffaele e sua madre Annunziata De Simone sono accusati di estorsione aggravata dal metodo di intimidazione camorristico. De Laurentiis, Aquino e Arcopinto, seppure non perseguibili penalmente, hanno sostenuto il perpetrarsi di questo comportamento criminale, omettendo informazioni essenziali allo svolgimento delle indagini, permettendo così l’ intralcio delle stesse. Non c’è pace per “Gomorra-la serie”, sin da subito osteggiata dai critici più ostici per l’ eccessiva ostentazione della violenza e per una sorta di “mitizzazione” della figura del camorrista: un incubo che diventa realtà.