Camorra, lo sfogo di Sal da Vinci: “Io trattato come un mostro”

Sal da Vinci

“Mi hanno dipinto come se io fossi un personaggio equivoco, un delinquente che la fa franca. Da questo momento in poi, a tutti i fans che vorrebbero fotografarsi con me, che comprano i biglietti a teatro, che mi ingaggiano per esibirmi, dovrò chiedere un documento che attesti che non abbiano precedenti penali, che non appartengono a famiglie camorristiche, che non siano mai stati in galera. Insomma, un specie di certificato antimafia, altrimenti…”. Si sfoga senza nascondere tutta la sua amarezza il cantante partenopeo Sal da Vinci reo, secondo la stampa, di essere il cantante che si è esibito al matrimonio della figlia del “boss” della Camorra Marco Mariano e dunque, per un’insolita “proprietà transitiva”, un camorrista a sua volta.

MOSTRO IN PRIMA PAGINA. La vicenda della quale Sal da Vinci – suo malgrado – si è reso protagonista risale al lontano novembre 2010. Il cantante era stato contattato per esibirsi al matrimonio di una ragazza dei Quartieri Spagnoli di Napoli. Il rinfresco era stato allestito in un ristorante a Pozzuoli dove Sal da Vinci avrebbe dovuto semplicemente incantare ed intrattenere gli invitati con la sua voce potente, assieme ad altri artisti noti del panorama musicale napoletano: Tony Colombo, Mauro Nardi e Francesco Merola.