Camorra, lo sfogo di Sal da Vinci: “Io trattato come un mostro”

Quello che Sal da Vinci allora non sapeva, però, è che la fresca sposina altri non era che la figlia del noto boss camorrista Marco Mariano. E, quando dalle carte dell’inchiesta è emerso anche il nome del performer neomelodico (che, giuridicamente parlando, non rischia alcuna condanna perchè estraneo ai fatti), la stampa non ha resistito, associando il nome di Sal da Vinci a quello del boss Mariano. “Io di quella prestazione del 9 novembre 2010 non ricordo nulla. Se gli inquirenti dicono che c’ero sarà vero, ma davvero non ne ho contezza, memoria – si difende Sal da Vinci, che spiega – Il mio manager dell’epoca aveva preso l’impegno, che per me – come sempre succede – era segnato in agenda con il nome del ristorante dove ero atteso, non certo del parente del camorrista che si sposava. Posso capire che la mia presenza in un’inchiesta faccia notizia, ma non fino a questo punto. Poche righe, una fotina ci possono stare, ma tutto questo risalto…”.

Il cantante, il cui nome è stato sbattuto in prima pagina affiancato a quello di un criminale di “alto rango” come il boss Marco Mariano, prova sentimenti di profonda delusione nei confronti della classe giornalistica, che non ha esitato neanche un istante a far di Sal da Vinci un vero e proprio “mostro” a servizio della Camorra. “Sono ferito, ma pulito. Non ho niente da nascondere”, insiste Sal da Vinci, che incassa la solidarietà di fan ed amici, tra i quali spicca la star di “Un posto al sole” Monica Sarnelli. “Difendo il mio amico Sal – ha dichiarato la “voce” della soap napoletana – Chi canta non chiede il certificato antimafia agli spettatori, e poi la musica è di tutti, belli e brutti, buoni e cattivi, ricchi e poveri. Quando finiamo per esibirci in un carcere nessuno si meraviglia, anzi ci fanno i complimenti per l’atto di solidarietà”.