Daniza ed Oscar: quando si ribalta il concetto di “colpevole”

Oscar Pistorius, colpevole di aver ucciso la sua fidanzata Reeva Steenkamp
Oscar Pistorius, colpevole di aver ucciso la sua fidanzata Reeva Steenkamp

Strano concetto, quello della colpevolezza. Sfogliando le pagine di un qualunque dizionario italiano alla lettera “C”, troviamo il significato letterale di questa complessa parola. La nostra letteratura definisce “colpevole” chiunque sia “Responsabile di un’azione che costituisce colpa“, di qualunque natura essa sia. E’ colpevole il soggetto che ruba, che uccide, che commette reato anche solo con la falsa testimonianza. La cronaca mondiale degli ultimi giorni, tuttavia, ribalta in pieno il concetto di azione colposa e, con esso, l’ idea stessa dell’ innocenza e della punibilità di azioni dal dubbio impatto morale.

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OSCAR. Se l’ uomo si distingue dagli altri animali per essere creatura dotata di ragione, due casi di cronaca nera – diversi per molte ragioni, ma accomunate da esiti ai limiti dell’ impensabile – potrebbero smitizzare questa immagine del diretto discendente della scimmia. Il processo a carico del campione paralimpico Oscar Pistorius, colpevole di aver ucciso la sua fidanzata Reeva Steenkamp la notte di San Valentino dello scorso anno, ha riservato non poche sorprese nelle ultime settimane. Le battute finali del dibattimento a carico del 28enne potrebbero assumere addirittura i contorni di una farsa. Secondo il giudice Thokozile Masipa, infatti, Oscar Pistorius avrebbe senza dubbio sparato intenzionalmente alla porta del bagno dietro la quale si nascondeva la modella 30enne, ma l’ avrebbe altresì uccisa per errore. Per il giovane e turbolento “uomo” Oscar sarebbe prevista una pena a “soli” 15 anni per omicidio colposo, con tutte le attenuanti del caso.

Il ragazzo potrebbe così ricominciare ad allenarsi assiduamente, in vista degli imminenti Mondiali di Pechino e – perchè no? – anche dei Giochi Olimpici brasiliani del 2016. Ogni domanda che sorga spontanea in questo caso è a dir poco legittima: se Pistorius fosse stato un uomo qualunque, la sua pena sarebbe stata più severa? Perchè si tutela l’ immagine di un ragazzo colpevole di omicidio, probabilmente dettato da futili motivi (pare che Pistorius fosse geloso della propria compagna in maniera esagerata)? Quanto inciderà, nel verdetto finale del 13 ottobre prossimo, l’ invalidità del campione paralimpico (Oscar Pistorius ha subito l’ amputazione di entrambe le gambe a soli 11 mesi, a causa di una malformazione)? Mentre la famiglia della bellissima Reeva Steenkamp si dispera invocando giustizia per la propria figlia, il colpevole Oscar Pistorius può forse tirare un sospiro di sollievo: l’ iconicità della sua figura potrebbe salvarlo da un ergastolo che, quasi sicuramente, avrebbe subito se fosse stato un “comune mortale”.

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DANIZA. Se la sorte è stata benevola con Oscar Pistorius, ben altro destino è toccato alla “nostra” orsa Daniza, colpevole – se così possiamo definirla – di vagare per i boschi trentini, troppo vicina a quell’ essere civilizzato noto con lo pseudonimo di “uomo”. Daniza, meraviglioso esemplare di plantigrado femmina con cuccioli a carico, era da tempo nel mirino dei politicanti della Regione Trentino, accusata spesso e malvolentieri di aggressioni alla popolazione, la cui veridicità è ancora tutta da comprovare. L’ ultima “bravata” dell’ orsa colpevole sarebbe stata registrata nei pressi di Pinzolo, quando Daniza avrebbe attaccato Daniele Maturi, recatosi nei boschi in cerca di funghi. Le ultime indiscrezioni parlerebbero di una sorta di “omicidio” attuato per business: pare che a Pinzolo, infatti, sia in cantiere un progetto che prevede l’ ampliamento dell’ area sciistica, da tempo fermo proprio per la presenza dell’ orsa in quelle zone.

Complottismo a parte, l’ uccisione (accidentale?) di Daniza ha risvegliato le coscienze dei cittadini, che hanno immediatamente puntato il dito contro la Regione, colpevole di non aver salvaguardato la specie degli orsi, la cui estinzione è a rischio proprio a causa di certi interventi dell’ uomo. Stesso scenario di tensione si è profilato qualche giorno dopo la morte di Daniza in Abruzzo, con il rinvenimento del corpo di un orso marsicano, la cui morte potrebbe non essere avvenuta per cause naturali. In questa battaglia per la conservazione della specie, viene da chiedersi di cosa fosse realmente colpevole Daniza. Il furto di una gallina può essere abbastanza per condannare a morte una mamma, che pensava solo al sostentamento dei propri cuccioli? In un mondo dilaniato da conflitti di qualunque genere, dove il rovesciamento dei valori primari pare essere all’ ordine del giorno, può succedere questo ed altro.