I prigionieri del maxi carcere di sicurezza venivano letteralmente intontiti da rock aggressivo, rap e – a sorpresa – anche dalle melodie del pop più leggero e commerciale. Nello specialissimo lettore musicale della CIA figurano infatti Queen, Metallica, AC/DC e – incredibile ma vero – una imberbe Britney Spears con il suo singolo di maggior successo “Baby One More Time”. Musica eterogenea, dunque, che ben si prestava al fine ultimo dei servizi segreti americani: stanare i terroristi, spingendoli a confessare i propri crimini. “Se suoni la musica per 24 ore di fila, le funzioni mentali e fisiche iniziano a cedere, i pensieri rallentano e la volontà si spezza“, ha raccontato candidamente il Sergente Mark Hadsell, intervistato dal magazine Newsweek. “È solo allora che noi entriamo nella cella e iniziamo a interrogarli”, ha aggiunto il militare.
Nella insolita compilation elaborata con cura certosina dalla CIA dopo i terribili fatti avvenuti l’ 11 settembre 2001, non mancano richiami “vintage” agli struggenti anni Settanta. Immancabili i Bee Gees, che con “Stayin’ Alive” hanno fatto ballare un’ intera generazione, e fatto confessare atroci delitti un’ ampia fetta di detenuti. E’ proprio vero ciò che dice Gazzè: una musica può fare, eccome.