Da Mosca un monito del ministero dell’Estero russo, Serghiei Lavrov, preannuncia una vera catastrofe, in caso gli Stati Uniti decidessero di supportare Kiev nella lotta contro l’invasione Russa con l’invio di armi molto più potenti delle attuali disponibilità ucraine. Infatti, è recentissima la notizia secondo cui gli Usa starebbero valutando la richiesta: il “no” secco che il mondo si aspettava non è ancora arrivato e, se Mosca scegliesse di rispondere a tale decisione con la stessa moneta, lo scontro tra le due maggiori potenze del mondo sarebbe pressoché inevitabile. “Una minaccia per la sicurezza”: questa la sentenza del ministero degli Esteri, con un’allusione molto vaga al conflitto che, da prettamente ucraino-russo, coinvolgerebbe sicuramente anche i sostenitori di Kiev. Domani s’incontreranno a Monaco di Baviera Serghiei Lavrov ed il segretario di Stato degli Usa John Kerry, in un colloquio che verterà sulla crisi ucraina ed il ruolo che le due fazioni avranno nella risoluzione del conflitto in corso.
Intanto, le vittime aumentano di giorno in giorno, tanto che Donetsk ha raggiunto un accordo con Kiev, per una tregua dalle 9 del mattino alle 18. L’alto commissario per i rifugiati dell’Onu ha dato notizia dell’evacuazione avvenuta a Debaltseve, la nuova zona di combattimento del sud-est ucraino, dove è stato aperto un corridoio umanitario. La breccia aperta in questo fronte ha permesso l’evacuazione di oltre 2.800 civili provenienti dalle zone di Debaltseve, Avdiivka e Svitlodar, da cui sono stati tratti in salvo anche 700 bambini e 60 disabili via bus. L’Ucraina è sempre più colpita dalla guerra, anche economicamente: il crollo della valuta locale ha messo in ginocchio la banca centrale, tanto che ieri aveva alzato il tasso di riferimento dal 14% al 19,5% per evitare il collasso.