Cancro, le scuse di “Science”: l’OMS ribatte sulla prevenzione

Infatti, non è affatto vero che i due terzi dei malati di cancro sono stati colpiti dalla malattia a causa di un fattore puramente casuale, come è stato lasciato credere ai lettori di “Science”. E’ stato dimostrato semplicemente che la variabilità con cui i tessuti possono sviluppare forme tumorali riguarda per i due terzi le mutazioni casuali: elemento che, se proposto come è stato fatto dalla rivista, non fa altro che creare terrorismo mediatico ed ulteriore sfiducia nelle istituzioni per la sanità. L’OMS stessa ha dovuto fare i conti con questa ritorsione, quando ha dovuto richiamare ufficialmente l’attenzione dei lettori di “Science” verso la prevenzione oncologica, che prevede uno stile di vita ben preciso – non si sa con quale esito, data la polemica scoppiata a seguito della pubblicazione della ricerca di Tomasetti. L’ultima pecca del suo studio riguarda ancora una volta la generalizzazione degli esiti, poiché questi riguardano soltanto la popolazione americana. Invece, ogni studio va tarato in base all’area geografica di riferimento, poiché culture, stili di vita e società diverse possono condizionare in tutto e per tutto la variabilità delle vite di ciascun individuo di Stato in Stato. Quando ci si trovasse di fronte una notizia che apparentemente smentisce oltre mezzo secolo di ricerche scientifiche riconosciute, la cosa migliore da fare è frenare gli entusiasmi – spesso ciechi perché “è la scienza a parlare” – e verificare di propria iniziativa la veridicità di quanto affermato o attendere il parere di chi sia in grado di farlo.

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