Sciopero contro ddl “Buona scuola”. Ecco i motivi e la situazione in Italia

Sciopero riforma della scuola

SCIOPERO – La scuola scende in piazza per scioperare contro il ddl voluto da Matteo Renzi. Studenti e insegnanti alleati contro il provvedimento “Buona scuola” di Renzi-Giannini che, secondo quanto dicono, non risolve i veri problemi e sono tanti i motivi per cui queste due categorie sono scese in piazza: nodo precari, super poteri ai presidi, sgravi alle paritarie, finanziamenti privati agli istituti ed eccesso di deleghe al Governo. Di seguito elenchiamo la situazione nelle più grandi città italiane e i motivi dello sciopero.

ROMA – Lo striscione recita: “Sciopero generale l’unione fa la scuola 5 maggio 2015 riformiamola insieme” davanti al corteo di studenti e insegnanti partito da piazza della Repubblica a Roma organizzato dai sindacati. Migliaia i partecipanti e, in testa, si trovano i leader sindacali tra cui il segretario della Uil Carmelo Barbagallo. Inoltre, gli insegnanti aderenti ai Cobas hanno bloccato un tratto di viale Trastevere dove ha sede il ministero dell’istruzione.

MILANO – Matteo Renzi con le orecchie da asino con scritto “bocciato”. Questa una delle tante raffigurazioni del presidente del Consiglio al corteo che si sta tenendo a Milano per lo sciopero contro il ddl “Buona scuola”.

TORINO – Nel capoluogo piemontese sono migliaia gli studenti e gli insegnanti scesi in piazza per partecipare allo sciopero contro il ddl voluto da Renzi. Si vedono bandiere dei sindacati confederati, dei cobas, di cub e di Rifondazione Comunista.

BARI – Oltre 15mila persone, provenienti da Puglia, Calabria e Basilicata, si sono ritrovate nel centro di Bari per scioperare. Secondo le fonti sarebbero state chiuse quasi il 90% delle scuole pugliesi. “Renzi non esagerare, la nostra scuola non rovinare”, “Difendiamo la scuola perché non muoia”, alcuni degli slogan scelti dai manifestanti.

PALERMO – I sindacati parlano di oltre 6 mila manifestanti allo sciopero che si sta tenendo a Palermo contro il ddl “Buona scuola”. Il corteo si muove in maniera pacifica controllato a distanza da polizia, carabinieri e vigili urbani.

AOSTA – Oltre 1000 persone, tra studenti, insegnanti e genitori, si sono ritrovate nel centro del capoluogo della Valle d’Aosta. “No alla rottamazione della scuola”, “Contro il ddl dei padroni”, “Precari usa e getta”, recitano alcuni degli striscioni esposti.

DICHIARAZIONE GIANNINI – Il ministro Stefania Giannini, alla domanda sul perché non si vedeva uno sciopero di queste dimensioni da sette anni, risponde: “Perché da sette anni non ci si occupava di scuola per cambiarla”. Poi continua: “Abbiamo scelto lo strumento del ddl per la Buona scuola per tenere aperta la discussione. E’ l’apertura al miglioramento, perché questo deve fare il Parlamento, portando anche le istanze della società. Sulla scuola lo facciamo e l’abbiamo fatto con convinzione, perché è centrale. Da un anno è aperto il dibattito, continuiamo ad avere questa modalità di ascolto”. Poi, in merito ai poteri per i presidi: “Noi riteniamo che il dirigente debba assumere funzioni di responsabilità che ogni leader educativo deve poter avere e a questo facciamo corrispondere un accuratissimo sistema di valutazione che già è partito”.

CAMUSSO, COSTRUIAMO FUTURO DEL PAESE – “Qui in piazza c’è il mondo che la scuola la fa: c’è il mondo degli studenti, degli insegnanti ,del personale tecnico e delle famiglie. Sarà una minoranza rumorosa del Paese ma è quella che costruisce il futuro del Paese”, ha detto il leader di Cgil Susanna Camusso che ha preso parte al corto contro la riforma della scuola.

Di seguito i motivi dello sciopero.

ESCLUSE CATEGORIE ALLE ASSUNZIONI – Il ddl “Buona scuola” porta in conto un piano di assunzione straordinario di oltre 100 mila insegnanti precari e che sono iscritti alle Graduatorie a esaurimento (Gea) o che risultano vincitori del concorso del 2012. Vengono escluse altre categorie, come gli idonei dell’ultimo concorso, coloro che sono abilitati o abilitandi del Tfa e i Pas. I docenti precari e sindacati protestano chiedendo il rinnovo del contratto fermo da 7 anni.

NO SUPER POTERI AL PRESIDE – La scuola non ha bisogno di una sola persona che comandi ma ci collegialità. Nessun super potere per i presidi e ai modelli di autogestione autoritaria che “stravolgono i principi di un’autonomia fondata su collegialità, cooperazione, condivisione, pluralismo culturale e libertà di insegnamento”.

SCELTA SQUADRA DI PROF – Il preside potrà scegliere direttamente gli insegnanti attingendo ad albi territoriali: si teme il clientelismo.

ELIMINAZIONE SGRAVI PER PARITARIE – Sono previste delle detrazioni fino a 400 euro per ogni alunno. Alcuni studenti sono arrivati a definire tale decisione come un “grande regalo alla lobby delle scuole private e uno schiaffo alla concezione laica, pubblica e democratica dell’istruzione”.

SCUOLE SERIE A E SERIE B – Secondo chi critica il ddl, vi è il rischio di creare una netta separazione tra le scuole dando il via libera a finanziamento privati per gli istituti scolastici.

POCHI SOLDI PER EDILIZIA – Il ddl stanzierà solo 40 milioni aggiuntivi, secondo quanto criticano gli oppositori.

DELEGHE AL GOVERNO – Si parte dal sistema integrato di istruzione 0-6 fino al diritto allo studio. Gli studenti e gli insegnanti protestano perché si bloccano oltre 23 mila assunzioni di docenti di scuola d’infanzia iscritti alle Gae.