Roma – Nuova ondata xenofoba nella Capitale, già flagellata – come il resto dello Stivale – da un’ondata di odio razziale direttamente proporzionale al numero di arrivi di cittadini extracomunitari su suolo italiano. A farne le spese stavolta è stato un immigrato romeno di 33 anni, che a Roma lavorava come manovale e che lunedì scorso è stato oggetto di angherie da parte di tre giovanissimi cittadini romani – un 25enne e due 21enni già noti alle forze dell’ordine – facilmente individuati dalla Polizia di Piazza Dante e arrestati con accuse gravissime.
“VAI VIA!”. Alla base del “raid” perpetrato a Roma contro il povero cittadino romeno ci sarebbero dunque motivi razziali, come raccontato alla Polizia dai numerosi testimoni che lo scorso lunedì hanno assistito alla lite in strada tra la vittima ed i suoi aguzzini. Teatro dello spiacevole evento via Britannia, quartiere San Giovanni. I quattro avrebbero iniziato la loro discussione in un bar in zona. Dalle parole – o meglio, dagli insulti – ai fatti in strada il passo è stato breve. Il Romeno sarebbe stato colpito con bottiglie rotte e bastoni, prima di riuscire a scappare. Il 33enne avrebbe tentato inutilmente di mettersi in salvo nascondendosi in un bagno all’interno di un vicino panificio.
I tre giovani aguzzini, però, lo avrebbero trovato con facilità raggiungendolo nel locale e, armatisi di un coltello rinvenuto nello stesso panificio, gli avrebbero intimato di abbandonare il suolo italiano con veemenza, prima di tentare di sgozzarlo. Il giovane si sarebbe quindi coperto il volto con la mano destra, subendo di netto l’amputazione delle dita anulare e mignolo. Un episodio choccante, che riaccende le polemiche sulla conduzione di campagne politiche imperniate sull’odio xenofobo, che degenera in episodi di pura follia, come questo. I ragazzi di Roma ora rischiano di essere condannati per tentato omicidio, lesioni gravissime e resistenza a pubblico ufficiale.