Di attacchi d’ansia si parla sempre più spesso: si tratta di un disturbo che si è fatto strada tra i più diffusi degli ultimi decenni e la cui entità può variare da casi lievi a vero e proprio panico, con conseguente chiusura verso le sfide della vita. Guardare questo fenomeno da questo punto di vista è utile soprattutto se si parla di studenti e dei media. Infatti, lo studio australiano della Deakin University Centre for Physical Activity and Nutrition Research (C-PAN) conferma la gravità del fenomeno, se connesso al sempre maggiore uso di televisione e computer da parte di adolescenti e giovani adulti. Interpretando i dati emersi dalla ricerca in senso lato, è lo stile di vita sedentario che i giovani associano a ciò che comprometterebbe in maniera più o meno significativa la loro probabilità di diventare dei soggetti ansiosi. Dei 9 studi presi in esame dall’equipe australiana, che hanno coinvolto anche bambini oltre che adolescenti, ben 4 hanno mostrato una buona correlazione tra il tempo trascorso davanti a pc o televisione ed il livello d’ansia dei soggetti sperimentali.
In linea di massima, da tali evidenze si può affermare che il 36% degli studenti o comunque dei giovani che trascorrono più di 2 ore al giorno davanti alla tv rischia maggiormente di soffrire di questo disturbo. “La direzione di questo rapporto deve ancora essere determinata attraverso studi longitudinali e interventistici”, è stato affermato in via ufficiale. Ciò significa che i soggetti sperimentali saranno ricontattati diverse volte ancora dall’equipe e tra diverso tempo, per stabilire se l’evidenza sia da considerare permanente o solo un momentaneo effetto dello stile di vita sedentario.