Abusi su 20 giovani, condannato ex Vescovo Peter Ball

L'ex Vescovo Peter Ball

E’ stata una giornata anomala e choccante per la Chiesa Anglicana. L’ex Vescovo di Lewes e Gloucester Peter Ball si è dichiarato colpevole di aver abusato, dal 1977 al 1992, di oltre 20 ragazzi. Quindici anni di abusi e silenzi, che la Chiesa Anglicana ha tentato con tutti i mezzi a disposizione di insabbiare, coadiuvata da pubblici ministeri e persino dalla stessa Polizia. Un vaso colmo di menzogne e racconti ai limiti dell’orrido che finalmente, dopo oltre 20 anni, qualcuno ha avuto il coraggio di scoperchiare.

ORRORE. Il processo tenutosi nella mattinata di oggi ha visto, per la prima volta dopo 22 anni, l’ex Vescovo Peter Ball ammettere i soprusi sessuali ai quali ha sottoposto oltre 20 giovani innocenti, e che per tutto questo tempo l’allora Arcivescovo di Canterbury George Carey ha contribuito, con la complicità dei cosiddetti “poteri forti”, a nascondere sotto il tappeto. Una lunga parentesi di orrore e “sporcizia” che ha permesso all’83enne Ball di condurre una vita serena, circondato da amicizie influenti, prima fra tutti quella del principe Carlo d’Inghilterra.

Quando, nel lontano 1993, arrivarono in Polizia le prime denunce contro l’allora Vescovo, le forze dell’ordine preferirono avvertire Ball piuttosto che proseguire con le indagini. Una vicenda vergognosa per la religione anglicana e non solo, che è rimasta celata sino a 3 anni fa quando, dopo continue insistenze, la Chiesa d’Inghilterra ha deciso finalmente di passare gli incartamenti riguardanti Ball agli investigatori. I poteri religiosi continuano a perdere forza e credibilità all’interno della comunità, dopo i continui e terribili casi di abusi registrati ogni giorno che vedono protagonisti sacerdoti, vescovi e cardinali provenienti da ogni “dottrina”. Peter Ball è stato immediatamente arrestato: l’ex Vescovo è stato condannato, ancor prima che dalla giustizia “ordinaria”, da quella degli uomini perbene e da quel Dio che Ball aveva promesso di servire con umiltà e, soprattutto, senza macchiare il Suo nome.