“Phuc Dat Bich non è un’offesa, ma il mio vero nome”

Il passaporto con il vero nomePhuc Dat Bich” non è un insulto, ma il vero nome di un 23enne australiano di origine vietnamita. Potrebbe infatti sembrare che esso si legga “fuck that bitch”, che in inglese è un’espressione volgare. A causa di questo, Facebook ha continuamente oscurato il suo profilo pensando che il suo fosse un appellativo di fantasia. Il povero Bich ha dovuto pubblicare sulla propria bacheca la foto del passaporto per dimostrare la verità. Il post è diventato virale: in questi ultimi giorni ha ricevuto più di 150mila mi piace ed è stato condiviso oltre 80mila volte.

Nel post, Bich ha scritto: “Trovo molto irritante il fatto che nessuno sembra credermi quando dico che il mio vero nome è quello che vedete. Sono stato accusato di usare un nome falso e ingannevole e lo trovo molto offensivo. È perché sono asiatico? Il mio profilo Facebook è stato chiuso molte volte e sono stato forzato a cambiare il mio nome in quello “reale”, quindi l’ho messo qui. Il mio nome. Sinceramente vostro, Phuc Dat Bich”.

Il sito Huffingpost ha anche diffuso un video dove si spiega come si legge correttamente l’appellativo dello sfortunato ragazzo. La pronuncia esatta sembra essere “Foo Da Bic”. Bisogna inoltre considerare che, ironicamente, se Bich cambiasse il suo nome sul social network, violerebbe la politica di Facebook. Il sito richiede infatti ai propri utenti di usare le loro vere generalità, e non degli pseudonimi.