Minacce alla figlia e furto: gioielliere uccide un ladro

Furto in villetta, ladro ucciso

MILANO – Rodolfo Corazzo, titolare di una gioielleria, ha ucciso un ladro durante una sparatoria nella sua abitazione a Lucino. Stava rincasando dopo il lavoro e aveva appena varcato la porta di casa quando ha avvertito la presenza di qualcuno alle sue spalle. Tre rapinatori si sono introdotti nella sua villa e, minacciando la figlia di 10 anni con un’arma, lo hanno costretto a consegnare loro tutti i gioielli in suo possesso. Corazzo ha obbedito ma uno dei malviventi, non soddisfatto dopo aver scoperto la presenza di altri gioielli, avrebbe iniziato a picchiarlo con dei pugni in viso. I tre però non sapevano che anche il gioielliere aveva un’arma con sé. Quando Corazzo ha capito che la situazione stava peggiorando, ha estratto la semiautomatica.

Ha sparato un colpo in aria per far fuggire i ladri, che invece hanno risposto al fuoco. In totale sono stati sparati una decina di colpi e Corazzo ha colpito un ladro che è rimasto ucciso. La vittima è Valentin Frrokaj, 37enne di nazionalità albanese, già noto alle forze dell’ordine. Nel 2013 era evaso dal carcere ed era ricercato per un omicidio. Poi era stato condannato all’ergastolo ma era nuovamente evaso nel 2014. I complici di Frrokaj sono riusciti a fuggire dal garage e ora sono ricercati.


Secondo la procura e i carabinieri “allo stato attuale tutto lascia propendere per l’ipotesi classica di legittima difesa”. Il racconto di Corazzo è stato confermato durante l’interrogatorio in caserma e le prove raccolte confermano che i malviventi erano armati e volevano svaligiare la casa. Inoltre la pistola di Corazzo era detenuta legalmente. Si potrebbe procedere a un’iscrizione “tecnica” per svolgere alcuni accertamenti, come l’autopsia e la perizia balistica. La moglie e la figlia sono uscite illese dalla sparatoria e Corazzo, visibilmente provato dall’episodio ha affermato: “Grazie a Dio avevo un’arma addosso, se non ero armato ci avrebbero uccisi, ne sono certo”.