UK – Rhian Lewis, una donna inglese di 49 anni, fin da piccola è affetta da una retinite pigmentosa, una malattia ereditaria che porta alla cecità e per cui non esiste una cura. La patologia l’ha resa cieca all’occhio destro e quasi completamente al sinistro. “Il problema di non avere la vista – ha raccontata la signora Lewis – è che si perde anche la mobilità. È da almeno 8 anni che non ho idea di come siano fatti i miei figli”.
La donna è stata sottoposta ad un intervento pionieristico all’Oxford Eye Hospital dove le è stato installato un occhio bionico. Questo capolavoro della tecnologia è stato prodotto dall’azienda tedesca “Retina Implant AG” ed è un chip di 3 millimetri provvisto di circa 1500 sensori che inviano segnali elettrici alle cellule nervose. Il dispositivo è collegato ad un piccolo computer sottocutaneo collocato dietro un orecchio. All’inizio, il chip invia solo segnali luminosi, ma dopo poche settimane il cervello del paziente impara a convertire quei lampi di luce in oggetti in bianco e nero.
Quando Rhian Lewis ha iniziato a vedere degli oggetti dopo 16 anni di buio, è esplosa dalla gioia: “Non ci potevo credere. Era come il giorno di Natale”. La donna è in grado di aggiustare sensibilità, contrasto e frequenza usando un dispositivo wireless. “Quando riesco a localizzare qualcosa, specialmente oggetti come un cucchiaio o una forchetta posati su un tavolo, mi sento euforica” ha commentato Rhian Lewis. La donna è la prima paziente a cui è stato impiantato un occhio bionico di seconda generazione al di fuori della Germania.