Ecco l’Italia che odia l’Italia (ma si coalizza contro “l’uomo nero”)

“Südtirol ist nicht Italien”, l’Alto Adige non è Italia (anche se gode di alcuni benefici tipicamente italiani). Gli Altoatesini si sentono Sudtirolesi (quindi austriaci) ed in alcune valli si rifiutano addirittura di parlare in italiano. Magari il leghista ed il sudista ignorano di essere entrambi “vittime” dei discorsi denigratori di chi è più a nord di loro. Magari non sanno che esiste un gruppo musicale altoatesino, i Frei.Wild (molto amato in Germania) che inneggia alla “Terra Santa Alto Adige”, magari ignora che i simpatici gruppetti di avventori dei vari bistro sparpagliati per le tante cittadine altoatesine, tra un Bratwurst ed una bella birra fredda, libera sempre la sua frecciata al vetriolo contro l’italiano. Resterebbe da dire: “chi la fa l’aspetti”, ma nemmeno le battute di spirito possono sistemare questa condizione di “idiozia”.

Il razzismo, il campanilismo e, tante volte, anche il classismo sono oramai parte dell’italiano medio al punto da essere ritratte nell’Atlante del Pregiudizio. L’Italia vista dall’ Italia, l’Italia vista dall’Europa, gli States visti dalla Russia e così via. L’autore di quest’opera d’arte si chiama Yanko Tsvetkov e su di lui ha scritto un pezzo molto interessante Gabriele Romagnoli. Un pezzo da leggere, immagini da osservare, pregiudizi sciocchi su cui pensare e riflettere prima che arrivi la messa della Domenica, prima di ripetere a noi stessi “Siamo tutti figli dello stesso Dio”, prima di postare sulla bacheca social una citazione di Papa Francesco, prima di riprendere a farci la guerra, una guerra sciocca ed inutile. Saremo sempre il Sud di qualcuno, saremo più a Nord di qualcuno…saremo anche noi “l’uomo nero” di qualcuno.