Family Day, la risposta di Mika alle polemiche luci del Pirellone

Mika“Amore = Famiglia”. Così il noto cantante omosessuale Mika risponde alla “illuminante” polemica emersa dopo la discutibile scelta, da parte della Regione Lombardia, di utilizzare il Pirellone come strumento di propaganda per il Family Day. La questione delle unioni civili e delle possibili adozioni concesse alle coppie gay – il controverso e, per certi versi, incomprensibile decreto della “stepchild adoption” è diventato simbolo di questa guerra intestina tra LGTB e “conservatori” – sembra essere ben lontana dalla sua risoluzione definitiva. Il dibattito si è spostato dalle blasonate aule parlamentari alle piazze reali e virtuali: così, i social network hanno risposto a tono alla scelta di Roberto Maroni di utilizzare il Pirellone come strumento di propaganda “anti-gay”.

All’indomani della discussa scelta, da parte di Roberto Maroni, di illuminare il Pirellone con lo slogan “Family Day”, il popolo del web ha deciso di non restare a guardare. Seguendo l’esempio di amore proposto da Mika (“Dovunque c’è amore, c’è famiglia. Dall’intolleranza invece nasce solo odio”, questa la didascalia che accompagnava il post del giudice di “X Factor” su Twitter), gli internauti hanno inondato le proprie bacheche virtuali di fotomontaggi al limite del sarcastico e di foto di coppie omosessuali che hanno siglato con un bacio il proprio amore proprio alle pendici dell’ “omofobo” Pirellone.

#ScriviloSulPirellone è l’hashtag che ha accompagnato i tragicomici fotomontaggi del Pirellone illuminato. Da Maria De Filippi ai Marò, tutti sono diventati “re” e “regine” per una notte in cima al noto palazzo milanese. Una elegante manifestazione di dissenso che ha trovato l’appoggio proprio dello stesso Mika, che aveva twittato amaramente, nella nottata di ieri: “La comunità gay di Milano ha molto per cui essere arrabbiata e triste“. Nel frattempo, divampa la polemica politica riguardo all’iniziativa della Regione Lombardia. Il Sindaco di Milano Pisapia ha così commentato la scelta di Maroni: “Chi accende le luci, spegne i diritti”.