INDIA – Ogni anno, soprattutto in India e in Nepal, per festeggiare la fine dell’inverno e l’inizio della primavera l’oriente si colora con l’Holi Festival. Questa grande celebrazione è composta da una prima parte, detta Holika Dahan, nella quale si bruciano pire in un falò simboleggiando la vittoria del bene sul male. E’ solo la seconda parte, chiamata Rangwali Holi, ad essere il vero e proprio Holi ricco di colori ed allegria.
Holi Festival ha origini molto antiche nascendo appunto per celebrare il trionfo del bene sul male. Un trionfo che non avviene solo in natura, con l’arrivo della primavera e l’addio all’inverno, ma anche nell’animo delle persone che dimenticano i dolori e perdonano. Migliaia di uomini e donne ballano e cantano vicino ai templi bombardati da una miscela d’acqua e di polveri dai colori accesi che si appiccica ai vestiti, alla pelle e a tutto ciò che li circonda. Le città e gli abitanti restano colorati in un clima di festa unico e spettacolare.
Per poter partecipare al festival non è sufficiente segnare una data sul calendario, in quanto l’Holi che viene celebrato all’avvicinarsi dell’equinozio di primavera in un giorno di plenilunio. La data, quindi, non è fissa ma varia ogni anno a seconda del calendario induista e del calendario gregoriano.
Questo è il primo anno in cui ci sarà una novità: l’India, insieme alla Sulabh International Social Service Organisation, ha organizzato forme di partecipazione delle vedove all’Holi a Vrindavan e Varanasi. Nella tradizione, alle vedove indiane non era permesso partecipare all’Holi siccome si ritiene che dopo la morte del marito si debba rinunciare a ogni piacere terreno.