Il Mein Kampf è tornato. Il testo più temuto della Germania, l’apoteosi di idee rinnegate, la summa maxima del pensiero del Führer, nonchè manifesto del nazionalsocialismo è stato ripubblicato in Germania per la prima volta dal 1945. Dopo oltre 70 anni di tabù inviolabile, i diritti sul libro – finora detenuti dalla Baviera – sono scaduti, e questo significa che l’opera di Adolf Hitler sarà nuovamente nelle librerie tedesche, e non solo. La decisione viene dall’Institut für Zeitgeschichte (Istituto di Storia) di Monaco, che ha corredato il testo di un commento critico.
Hitler iniziò a stendere il Mein Kampf con l’aiuto di Rudolf Hess durante la detenzione nel carcere di Landsberg am Lech, in seguito ad un fallito colpo di stato a Monaco nel 1923. Il testo – la cui pubblicazione fu opera della casa editrice Franz Eher – è di carattere perlopiù autobiografico, a cui seguì negli anni successivi un secondo volume dal titolo Il movimento nazionalsocialista, che costituisce la parte programmatica del libro.
Il successo del Mein Kampf fu enorme, e la sua diffusione andava di pari passo con il consolidarsi del partito nazista, tanto da raggiungere il milione di copie vendute quando Hitler divenne Cancelliere. Le versioni più economiche venivano addirittura regalate agli sposi nel giorno del matrimonio. Ma il manifesto nazista era noto in tutto il mondo, ed era acquistato sia dai sostenitori sia dai detrattori di Hitler, come Charles De Gaulle, che riuscì a prevedere, anche se invano, l’occupazione della Francia.
Dopo il 1945 tutti gli esemplari del Mein Kampf vennero confiscati o distrutti dagli Alleati, e i diritti del libro furono affidati al länder della Baviera, che ne proibì la pubblicazione. Tali diritti sono finalmente scaduti il 31 dicembre 2015, e l’interesse per il testo si è di nuovo riacceso. Dopo più di mezzo secolo in cui si è cercato di rinnegare un capitolo così doloroso della storia del ‘900, ora per contrasto il Mein Kampf è di nuovo un best seller. Si tratta di un’edizione debitamente commentata, con un’analisi filologica che punta a un’interpretazione critica del testo, tesa a ‘smontare’ il mito del Führer, per reintrodurre il testo di Hitler come un documento storico che aiuti a comprendere l’ascesa del Nazismo.
I risultati sono quelli che sono una damnatio memoriae come quella subita dalla ‘Bibbia del nazionalsocialismo’ può avere: già dal primo giorno le copie sono andate a ruba, tanto che tutti i volumi erano già prenotati prima di raggiungere le librerie. Da subito è salito tra i libri più venduti in Germania. A distanza di 70 anni, la figura di Hitler non ha smesso di suscitare interesse, e il successo della ristampa del Mein Kampf ne è la prova.