ORLANDO, FLORIDA – Terrore durante la notte nel locale gay Pulse ad Orlando. Un uomo è entrato nel club armato con pistola e fucile aprendo il fuoco contro i presenti, poi si è barricato all’interno con diversi ostaggi. Durante il blitz della polizia, l’attentatore è stato ucciso. I primi numeri parlano di circa 20 morti e almeno 40 feriti, dati ancora da confermare da parte delle autorità. Il capo della polizia ha definito l’attacco come un “atto di terrorismo domestico”. Ancora sconosciute le cause del folle gesto, si asta anche valutando se l’uomo era un “lupo solitario” oppure legato ad un gruppo estremista.
Ieri sera al Pulse, uno dei locali più hot della città, si stava svolgendo una “serata dal sapore latino”. La festa, a cui hanno partecipato circa 100 persone, stava procedendo come previsto fino alle 2 del mattino ora locale (le 8 in Italia) quando è iniziata la sparatoria. Secondo quanto affermato da un testimone fuggito dalla porta di emergenza, l’uomo aveva con sé uno strano ordigno, forse una bomba. Ipotesi questa ritenuta probabile dopo la localizzazione del presunto complice all’esterno del locale. L’uomo era seduto in macchina e aveva con sé un pacco sospetto, fatto esplodere dagli artificieri. L’intervento delle forze speciali ha permesso la liberazione degli ostaggi mentre l’attentatore è stato ucciso nel conflitto a fuoco.
Un testimone, Anthony Torres, ha raccontato che, mentre si allontanava dal locale, ha sentito il rumore di spari. “Quando sono tornato indietro – afferma – ho visto persone che correvano e scappavano”. Nel giro di pochi minuti, all’esterno del club c’era diversi feriti, riusciti a fuggire prima che l’attentatore di barricasse all’interno del Pulse. “Stavo ballando quando ho sentito sparare” racconta un altro testimone, Ricardo Almodovar. L’uomo è riuscito a scappare grazie all’uscita di sicurezza dietro al bancone del bar. “State lontani dal locale – hanno scritto i gestori del Pulse sulla pagina Facebook – e continuate a correre”.