E’ la SIMIT, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, a dare l’annuncio. Quest’anno a farci soffrire nella bella stagione, oltre le zanzare, c’è un nuovo problema che si è già presentato con ben 7 casi a Belluno: le zecche. I casi registrati recentemente hanno lasciato trasparire un particolare potenzialmente pericoloso. Molto spesso, infatti, il morso non viene percepito da chi lo riceve causando la possibilità dell’aggravarsi della situazione non permettendo una corretta diagnosi. In 22 anni sono stati segnalati 197 casi nella suddetta zona, quasi la metà di quelli totalizzati sull’intero territorio italiano.
Ciò che causa il morso delle zecche è la meningoencefalite, una malattia virale del sistema nervoso centrale diffusa nel Nord Est Italia. Come molte malattie di questa tipologia, i tempi di incubazione sono sempre differenti e molte volte la patologia può presentarsi con le stesse caratteristiche di una normale influenza. Inoltre, nel 70-80% dei casi i sintomi decorrono in maniera autonoma, mentre nel 2% dei casi può trasformarsi in una forma letale. La testimonianza viene anche dal Direttore Unità Operativa di Malattie Infettive Ospedale di Belluno, oltre che membro SIMIT, Ermenegildo Francavilla che assicura l’assenza di decessi.
Esiste, però, la possibilità di effettuare un vaccino. Il problema, infatti, non sarebbe nella mancanza di una prevenzione, bensì nella sensibilizzazione alla conoscenza di questo rischio, non solo fra le persone comuni, ma soprattutto in ambiente medico dove il morso delle zecche è ampiamente sottovalutato. Bisogna sottolineare che sebbene il problema sia stato riscontrato in alcune regioni specifiche, questo non esclude la presenza di zecche in altre zone, in particolare quelle montane. E’ importante, perciò, fare molta attenzione alle passeggiate nei boschi in cerca di fresco.