Terremoti nell’Italia centrale: l’allarme resta alto. Il geologo: “Non sono finiti”

"I terremoti in Italia non sono finiti"I terremoti che negli ultimi tempi stanno facendo tremare l’Italia, soprattutto nelle zone centrali, sembrano destinati a non finire tanto presto. “C’è una tensione che apre l’Italia in due – ha dichiarato il geologo Mario Tozzi – Le scosse sismiche continueranno”. L’esperto però ha affermato che l’attuale situazione non dovrebbe sorprendere gli italiani: queste scosse sembra essersi sempre succedute nel corso dei secoli. “La cosa strana però è un’altra – prosegue – si rimane sempre sorpresi di quanta paura faccia un terremoto e di quanta poca ne faccia invece una casa costruita male”.

Secondo gli esperti, l’Italia è un paese ad alto rischio sismico, soprattutto nelle zone dell’Appennino. Di conseguenza la popolazione dovrebbe essere “abituata” ad affrontare terremoti di magnitudo 4 e 5, come quelli registrati nelle serate precedenti. Eppure, ogni scossa che viene avvertita dalla popolazione fa sempre temere il peggio per i residenti delle zone colpite. In Italia sembra infatti mancare una “cultura di convivenza sismica” che includerebbe la costruzione di edifici anti-sismici e l’addestramento della popolazione per casi d’emergenza. “Bisogna imparare ad agire per evitare danni prima che accadono” ha dichiarato Tozzi.

I dati registrati dagli esperti confermano che l’Italia è “spaccata” in due: una parte “viaggia” verso i Balcani, l’altra si sposta invece in direzione opposta. Di conseguenza, la zona degli Appennini viene scossa ripetutamente da tensioni che provocano movimenti tellurici. Eppure, la velocità di allontanamento delle faglie che si trovano sotto gli Appennini è “contenuta”: si parla di pochi centimetri ogni secolo. “Il vero scandalo – ha affermato il geologo – è che potrebbero verificarsi centinaia di morti e cancellazioni di intere comunità abitative in presenza di terremoti tutto sommato modesti”.