TORINO – Francesco Pelosi, pm di Torino, ha chiesto quattro anni di carcere per una coppia accusata di maltrattamenti ai danni del figlio adottivo. “Non si tratta di un singolo episodio, di un singolo insulto, di una doccia fredda e delle mutande infilate in bocca per punirlo della pipì a letto. Si tratta di vessazioni quotidiane, abituali, continue” ha affermato Pelosi. Durante il processo è emerso che una volta il piccolo, un ragazzo nato a Donetsk in Ucraina, oggi 17enne, è stato costretto a portare un cartello al collo con la scritta “sono un bambino sporco”.
Il figlio adottivo vive oggi in una comunità a seguito di un provvedimento del Tribunale per i Minorenni di Torino. Ancora prima dell’età di 10 anni, il ragazzo era stato adottato da una famiglia italiana, sperando finalmente di sfuggire all’inferno di un orfanotrofio in Ucraina, ma si è trovato un inferno ancora maggiore. I genitori adottivi, al posto di prendersi cura di lui, gli hanno invece fatto del male come mai nessuno in vita sua. La sua tortura è continuata per 8 anni e il giovane ha cominciato a vivere la sua vita solo ora, dopo essersi staccato definitivamente dalla sua “famiglia” adottiva.
Il legale della coppia, Anna Ronfani, ha negato le accuse. L’avvocato ha affermato che lo scenario è complesso e bisogna quindi valutare con attenzione l’attendibilità dei racconti del giovane. “Le accuse sono terrificanti, ma può essere che il figlio adottivo abbia aumentato normali castighi e punizioni. Bisogna, però, distinguere tra un’adozione che non funziona e le violenze”. Il processo è momentaneamente interrotto, ma riprenderà dal primo febbraio.