Reddito incondizionato

Reddito incondizionato a tutti: 2200 euro per gli adulti e 500 per i minori

Il reddito incondizionato a tutti i cittadini è diventato realtà! Infatti a Zurigo il consiglio comunale ha deciso di lanciare questo importante esperimento, a favore dei suoi cittadini.

La proposta è stata lanciata dalla sinistra ed è stata successivamente abbracciata e accettata da tutti gli schieramenti politici.

Reddito incondizionato: il precedente

Il reddito incondizionato non rappresenta una novità in Svizzera. Infatti l’anno scorso il paese elvetico aveva organizzato un referendum su questo tema, ma in quel caso il 78 per cento dei cittadini aveva bocciato l’iniziativa.

Ricordiamo che la cifra per ogni cittadino sarà di 2.500 franchi  elvetici per gli adulti( circa 2200 euro)e 625 franchi per i minori. Queste cifre, se rapportate al costo della vita svizzero, non sono di sicuro alte e si pongono al livello della soglia di povertà.

Nel legislativo di Zurigo la proposta è stata approvata con soli 2 voti di scarto,ma  non si conoscono nei dettagli, nè i tempi e ne i modi di attuazione del reddito incondizionato e soprattutto ancora non si sa come verrà finanziato.

Il reddito incondizionato dovrebbe arrivare nelle tasche di tutti i cittadini indistintamente e, secondo gli economi più esperti, non andrà a rivoluzionare le casse statali, in quanto sostituirà quasi tutte le prestazioni sociali.

Uno dei promotori del referendum dell’anno scorso era stato un docente italiano di economia che lavora all’Università di Friburgo, Sergio Rossi.

Egli, dopo aver appreso la notizia di Zurigo, ha espresso grande soddisfazione, e ha affermato che ,almeno a livello locale, si è compresa l’importanza di modificare il sistema di protezione sociale che, essendo risalente alla seconda metà del secolo scorso, risulta ormai anacronistico.

La Svizzera si conferma un paese nel quale non si ha paura di rivoluzionare gli schemi e di andare contro le convenzioni sociali e religiose, come ha fatto per esempio nel delicatissimo tema dell’eutanasia.