Ieri 2 gennaio 2018 l’incidente A21 tra Brescia e Manerbio un mezzo pesante con cisterna ha preso fuoco provocando sei morti. A provocare il tragico incidente è stato un camionista italo-macedone che trasportava ghiaia, il quale ha travolta una macchina francese facendola schiantare con il camion cisterna. L’unico a sopravvivere è stato l’autista che si trovava al volante della cisterna carica di benzina che ha preso fuoco.
L’autista rimasto vivo dopo l’incidente ha dichiarato: “Bruciava tutto, il camion era completamente in fiamme”. L’uomo ha raccontato la dinamica dell’incidente agli inquirenti. Queste le sue parole: “Eravamo in movimento, sono stato tamponato e ho lasciato il tir in tempo“. Il fatto di aver reagito tempestivamente gli ha permesso di salvarsi la vita. Adesso ad essere in pericolo è la struttura del cavalcavia sotto al quale è avvenuta l’esplosione della cisterna. Al momento la circolazione è stata interrotta, saranno i tecnici a giudicarne presto la stabilità e la sua sicurezza. Intanto, per capire quali fossero le condizioni dell’autista italo-macedone al momento dello scontro si sta provvedendo alla sua autopsia, solo così si potrà scoprire se è stato un malore a provocare l’incidente.
I biologi stanno cercando di identificare le vittime morte nell’incidente A21
L’auto coinvolta ha la targa francese, ma le vittime morte carbonizzate sono irriconoscibili. Dopo l’incidente i corpi sono stati trasferiti a Brescia, i biologi stanno cercando di identificarle tramite il loro Dna. A bordo c’erano tre adulti e due bambini, probabilmente in Italia per trascorrere le vacanza di Natale. Poche ore prima altri mezzi pesanti avevano provocato un primo incidente, a causa del quale il traffico procedeva a rilento.