Playboy rischia di chiudere

Playboy, fine di un’era: si va verso la chiusura della rivista

Dopo quasi 65 anni di onorata carriera, per Playboy pare sia giunta l’ora della pensione. La celebre rivista erotica rivolta prettamente ad un pubblico maschile, fondata e lanciata nel lontano 1953 da Hugh Hefner, nel 2018 potrebbe chiudere i battenti, dando spazio alle attività commerciali legate al marchio del “coniglietto”. Dopo la morte del suo storico ideatore, avvenuta nel settembre del 2017, anche la sua celebre e fortunata “creatura” sembra ormai sul punto di scomparire: quest’intenzione è stata chiaramente annunciata da Rizvi Traverse, azienda di investimenti che intende esercitare il suo potere da azionista di maggioranza per cambiare completamente la strategia di marketing legata al brand statunitense. Ben Kohn, uno dei principali responsabili della società, intervistato dal “Wall Street Journal” ha rivelato senza mezzi termini che c’è la volontà di far crescere in particolar modo quello che è stato definito “il mondo di Playboy”, mettendo da parte un settore ormai minore e ristretto come quello inerente la pubblicazione del magazine.

L’operazione commerciale prevede l’acquisizione del 35% delle quote del marchio attualmente nelle mani degli eredi di Hefner. Successivamente, i nuovi proprietari dovrebbero dare il via ad una vera e propria rivoluzione imprenditoriale che si soffermerebbe sulla promozione e diffusione del brand ormai noto in tutto il mondo, piuttosto che su un’attività editoriale che, negli ultimi anni, avrebbe fatto segnare dei bilanci in negativo di circa 7 milioni di dollari. I numeri purtroppo non mentono e spesso sono implacabili: stando agli ultimi rilevamenti, i 6 numeri che attualmente giungono in edicola con cadenza bimestrale, stanno ottenendo delle vendite decisamente al di sotto delle aspettative, e lontane anni luce rispetto ai grandi record degli Anni ’70, quando Playboy arrivò (esattamente nel 1975) a tagliare il traguardo di 5,6 milioni di copie. Invece di recente si è fatta una gran fatica a tagliare il traguardo del mezzo milione.

Ben Kohn, proseguendo nelle sue dichiarazioni sulla volontà di chiudere la storica rivista erotica, ha detto che l’azienda deve guardare avanti e che, in quest’ottica, il cartaceo non sembra essere affatto il settore su cui puntare per far crescere il brand a livello internazionale. Come tutti ricorderete, nel 2016 arrivò una svolta editoriale, con Playboy che annunciò che non avrebbe più pubblicato dei numeri con copertine di nudo. Questa strategia, però, non dev’essere stata vincente, se già dopo un anno si è deciso di fare dietrofront, con Cooper Hefner, figlio del compianto fondatore, che tramite un tweet annunciò che il magazine aveva tutte le intenzioni di riprendersi la propria identità. Tuttavia sembra proprio che nemmeno questo ritorno al passato abbia giovato alle vendite di Playboy che, a questo punto, si avvia sempre più verso il meritato riposo dopo più di 60 anni di luminosa storia.

Patrizia Gallina