Amazon ha brevettato un braccialetto wireless per monitorare i propri dipendenti. Contro il colosso si è schierata gran parte dell’opinione pubblica e della politica italiana. Il Movimento 5 stelle ha definito questa novità come: “l’ennesimo attacco vergognoso alla dignità del lavoro”. Secondo il senatore Enrico Buemi, responsabile Giustizia del Psi e membro della commissione giustizia nella XVII Legislatura : “Sembra una semplice aberrazione inaccettabile”. Matteo Salvini ha dichiarato: “Ho chiesto un incontro col direttore dello stabilimento per andare a verificare se usino gli uomini e le donne come robot”.
Il ministero del lavoro chiarisce: “Il Jobs act ha adeguato la normativa contenuta nello Statuto dei lavoratori -risalente al 1970- alle innovazioni tecnologiche nel frattempo intervenute. La norma non ha dunque “liberalizzato” i controlli, ma ha fatto chiarezza circa il concetto di “strumenti di controllo a distanza” ed i limiti di utilizzabilità dei dati raccolti attraverso questi dispositivi, in linea con le indicazioni che il Garante della Privacy ha fornito negli ultimi anni”.
Il ministero ha inoltre spiegato in una nota: “la disposizione ha previsto che, in ogni caso, questi strumenti possano essere adottati esclusivamente previo accordo sindacale o autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro o del ministero. Di più: la norma in questione rafforza e tutela ancor meglio rispetto al passato la posizione del lavoratore, imponendo che al lavoratore venga data comunque adeguata informazione circa l’esistenza e le modalità d’uso di strumenti di lavoro che possano consentire un controllo a distanza”.
Amazon ha replicato alle polemiche in una nota:”Le speculazioni riguardo l’utilizzo di questo brevetto sono fuorvianti. Ogni giorno, in aziende in tutto il mondo, i dipendenti utilizzano scanner palmari per il controllo dell’inventario e per spedire gli ordini. Questa idea, se e quando dovesse essere implementata in futuro, verra’ fatto nel pieno rispetto delle leggi e delle norme, con il solo obiettivo di migliorare il lavoro di ogni giorno dei nostri dipendenti nei centri di distribuzione. Muovendo le attrezzature verso i polsi dei dipendenti, le mani vengono liberate dall’utilizzo degli scanner e gli occhi non devono piu’ guardare lo schermo. Tutte le tecnologie che abbiamo implementato fino a oggi hanno contribuito al miglioramento delle condizioni di lavoro nei nostri centri di distribuzione”.