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Piacenza: altro sciopero nello stabilimento di Amazon

Altro sciopero per Amazon. Dopo quello indetto per il black Friday, è prevista un’altra agitazione. I dipendenti del magazzino di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, incrociano le braccia a pochi giorni dal Natale. Amazon era stato convocato in Prefettura, ma per ben due volte non si è presentato. I sindacati hanno reagito proclamando uno sciopero. Inoltre si sono aggiunte tensioni quando l’azienda ha tentato di tenere fuori dalle assemblee dei lavoratori proprio il sindacato. Sono state chiamate anche le forze dell’ordine. Le assemblee erano già state programmate da tempo e Amazon avrebbe tentato di non far entrare i sindacati in azienda. A riferirlo il segretario della Filcams-Cgil di Piacenza, Fiorenzo Molinari. E’ solo grazie all’intervento dei carabinieri che i sindacati sono riusciti ad incontrare i lavoratori.

L’incontro con il colosso americano era stato indetto per trovare un accordo tra l’azienda e i dipendenti. Le proteste andavano già avanti da settimane. In particolare a partire dal black Friday, un giorno particolarmente intenso per via dei tanti ordini ricevuti. Secondo alcune fonti, i dipendenti sarebbero costretti a turni massacranti e pause striminzite. Si lavora sempre a ritmo sostenuto e la produttività viene tenuta sotto controllo. Si possono rischiare richiami disciplinari se si perde tempo. Molti anche i problemi fisici dei dipendenti causati dal lavoro, come quelli alla schiena e collo.

I sindacati parlano di strategia da parte di Amazon. Infatti il colosso americano sta probabilmente rimandando l’incontro a dopo le feste di Natale, lasciando così trascorrere il periodo più difficile per i lavoratori. Tantissimi sono gli ordini. Il sito di e-commerce ricorre anche a lavoratori interinali, mentre sono circa 1600 i dipendenti a tempo indeterminato. Anche il governo farà luce sulla questione e dal sottosegretario alla presidenza del consiglio arrivano le prime dichiarazioni. Secondo Paola De Micheli il comportamento del colosso americano è inaccettabile. Interpellato anche il ministro del lavoro Poletti.