“Stasera spero che mi starai facendo ‘qualcosina’ oltre al DVD…”. Questa sarebbe solo una parte del contenuto di un bigliettino ritrovato dagli investigatori su un comodino nella camera da letto di Alessandro Garlaschi, il tranviere che ha confessato di aver ucciso Jessica Valentina Faoro mercoledì scorso, 7 febbraio. Il gip Anna Calabi ha inserito il messaggio tra gli elementi atti a comprovare un chiaro “interesse sessuale” dell’uomo nei confronti della ragazza che, allo stesso tempo, costituisce parte del materiale relativo all’ordinanza con la quale la giudice per le indagini preliminari ha convalidato la misura cautelare in carcere per il reo confesso. Inoltre, sempre nel documento, viene rivelato che, in base all’esame autoptico, è risultato che la giovane sarebbe stata uccisa con ben 40 coltellate che, naturalmente, non le avrebbero lasciato alcuna via di scampo.
Tornando al foglietto che sarebbe stato scritto a penna dal tranviere, questi la definirebbe “bimba”, ribadirebbe di essere molto legato a lei, di volerle bene, e subito dopo concluderebbe il messaggino con delle frasi piuttosto ambigue, l’ultima delle quali sarebbe: “devi fare tutto tu e dirmi quando iniziare”. Il gip Anna Calabi ha aggiunto che questo biglietto va ad aggiungersi ad una serie di atteggiamenti dubbi da parte di Garlaschi, il quale in alcune occasioni avrebbe sfiorato Jessica con carezze e anche un bacio, come riportato dalla vittima quando si era recata, a poco meno di una settimana dall’assassinio, dai carabinieri per ritirare i suoi effetti personali dalla residenza dell’uomo. Stando a quanto riportato dalla giudice, questi comportamenti tenuti dal tranviere sarebbero “particolarmente significativi” di un forte interesse sessuale verso la ragazza e di un probabile approccio che, respinto dalla 19enne, avrebbe poi causato la brutale e mortale aggressione da parte dell’omicida.
Senza mezzi termini, nell’ordinanza Alessandro Garlaschi viene definito come “autore di un gravissimo delitto”, la cui volontà di uccidere Jessica Faoro sarebbe comprovata dall’alto numero di fendenti con cui si sarebbe accanito sulla ragazza. Inoltre è stata sottolineata la “lucidità” dell’assassino che, dopo aver tolto la vita alla giovane, si sarebbe fermato per alcune ore nella casa in cui aveva compiuto l’omicidio per cercare di cancellare prove e tracce, nonché occultare il cadavere della sua vittima. Infatti il responsabile del brutale assassinio avrebbe dapprima cercato di far sparire i suoi abiti macchiati di sangue nascondendoli nella spazzatura del condominio, e poi avrebbe deciso di dare alle fiamme il corpo della povera Jessica, al fine di collocarlo più facilmente in due borsoni che poi avrebbe portato lontano dall’appartamento. Infine avrebbe tentato di occultare le tracce lavando il coltello e il pavimento con la speranza di eliminare per sempre qualsiasi residuo di sangue.
La giudice Calabi, nel confermare la custodia cautelare in carcere di Alessandro Garlaschi per l’omicidio di Jessica Faoro, ha scritto che il tranviere fin dal primo momento avrebbe pensato di darsi alla fuga dopo aver tolto la vita alla ragazza e, di conseguenza, qualora fosse lasciato in libertà, non è affatto improbabile che possa provare a varcare i confini nazionali per far perdere le proprie tracce. Dunque, vista la reale sussistenza di un “concreto e attuale” pericolo di fuga, ha disposto che l’uomo venga ulteriormente trattenuto in prigione.
Patrizia Gallina