Lo studio della rivista tedesca OkoTest, in base al quale ci sarebbero diverse marche che produrrebbero pastelli colorati potenzialmente cancerogeni, contenenti delle sostanze nocive, ha inevitabilmente innalzato un polverone. In queste ultime ore due delle aziende chiamate in causa, Fila e Faber-Castell, hanno diramato dei comunicati ufficiali nei quali hanno rispedito al mittente le accuse, sostenendo che i rispettivi prodotti rispettano tutte le normative previste dai regolamenti europei.
La prima ad intervenire è stata Faber-Castell, la quale ha chiaramente affermato che le sue matite colorate Jumbo “sono prive di sostanze nocive”, invitando i suoi clienti a continuare a fidarsi dei prodotti con il suo marchio. La società tedesca ha evidenziato di essere sempre attenta e scrupolosa nella selezione delle materie prime in fase di fabbricazione, soprattutto per quanto concerne le produzioni dedicate ai bambini, per le quali vengono seguite con precisione tutte le linee guida dettate dall’Unione Europea per quanto concerne “sicurezza e compatibilità ambientale”.
Entrando nel merito della ricerca di OkoTest, Faber-Castell ha provveduto a smentirne gli esiti, ricordando innanzitutto che una recente analisi effettuata dagli esperti TUV è risultata completamente contraria a quanto affermato dalla rivista, riscontrando la totale assenza di ammine aromatiche nei pastelli colorati. Inoltre è stato ricordato ai consumatori che i criteri utilizzati da OkoTest per svolgere il suo studio sono “inappropriati”, giacché è stato fatto ricorso ad un metodo inerente il settore tessile che segue dei parametri diversi e, di conseguenza, può portare a delle conclusioni inesatte. Infine è stato anche chiarito che nella suddetta analisi non sono stati comunicati i nomi degli istituti che hanno esaminato i prodotti, mentre l’azienda con sede a Stein ha sempre menzionato gli enti incaricati di effettuare le ricerche, a partire da TUV. In sintesi, ribadendo che le sostanze presenzi nelle matite colorate sono sempre state testate e approvate perché conformi alle leggi europee, Faber-Castell ha ribadito che i consumatori possono tranquillamente continuare ad avere piena fiducia nel brand e nei suoi relativi prodotti.
Anche il Gruppo Fila ha deciso di scendere in campo direttamente per difendere il proprio operato dallo studio di OkoTest sui pastelli colorati cancerogeni. L’azienda italiana, nella sua nota ufficiale, ha definito “erronee e volutamente diffamatorie” le analisi della rivista tedesca, dicendosi certa che i suoi pastelli non solo sono sicuri, ma anche certificati in regola con le norme CE EN71, in seguito a controlli da parte di istituti specializzati e certificati.
Inoltre la società ha ricordato che OkoTest è un magazine, non un ente esperto di questo tipo di indagini, e che le analisi effettuate e pubblicate non seguono le indicazioni introdotte dal legislatore europeo in merito alla sicurezza delle produzioni classificate come giocattoli rivolti ai bambini.
Riportiamo di seguito le dichiarazioni del Gruppo Fila:
“Il Gruppo FILA, a seguito delle notizie erronee e volutamente diffamatorie scritte dalla rivista tedesca OKO Test Magazine e da voi riprese, afferma che tutti i suoi pastelli (a marchio Giotto be-bè e Lyra) sono sicuri e certificati secondo le norme CE EN71 da Istituti ufficiali e che rispondono a tutte le più stringenti normative europee in vigore. FILA segnala che OKO Test Magazine è una rivista -non è un ente riconosciuto – e i test da loro pubblicati non sono quelli previsti dal legislatore europeo, a tutela della sicurezza dei prodotti classificati giocattoli per l’utilizzo da parte dei bambini”.
Patrizia Gallina