È stato fatale al cavallo Raol il Palio di Siena Straordinario tenutosi sabato 20 ottobre per celebrare la fine della Prima Guerra Mondiale. L’equino, che correva sotto le insegne della Contrada Imperiale della Giraffa, durante la manifestazione era caduto riportando una ferita all’arto anteriore destro. Trasportato alla clinica veterinaria “Il Ceppo”, l’animale è poi stato abbattuto perché sarebbero risultate vane le cure alle quali era stato sottoposto dai medici.
L’annuncio della morte di Raol è stato dato dalla presidente dell’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali), Carla Rocchi, la quale ha annunciato subito battaglia per l’assurda vicenda che si è verificata sabato nella città toscana. L’antropologa romana ha affermato che risulta paradossale ricordare la conclusione della Grande Guerra tramite un evento, il Palio di Siena, che ha già alle spalle il decesso di diversi animali e, di conseguenza, la situazione ora risulta ancor più “inaccettabile”, essendosi verificata la morte del cavallo della Contrada della Giraffa proprio durante la manifestazione.
Il video del drammatico momento in cui l’equino è caduto e si è ferito al Palio di Siena Straordinario è stato pubblicato su Facebook da Rinaldo Sidoli, segretario di Alleanza Popolare Ecologista. Questi, in un comunicato ufficiale, dopo aver dato notizia dell’abbattimento dell’animale, ha sottolineato come, dal 2000 ad oggi, durante la tradizionale corsa della città toscana siano morti 8 cavalli, chiedendo al contempo di fermare queste manifestazioni che possono fare del male agli animali, definendole “un insulto alla vita e uno schiaffo all’immagine del Bel Paese”. Proseguendo nel suo intervento, Sidoli ha chiaramente dichiarato che sarebbe necessario “abolire il Palio di Siena”, che sarebbe una delle gare più pericolose per l’incolumità dei cavalli, giacché a partire dal 1970 sarebbero ben 50 gli equini che hanno perso la vita.
Il segretario di Alleanza Popolare Ecologista ritiene che non si possa più tollerare questa “crudeltà” che punta allo sfruttamento degli animali solo per fini commerciali ed economici, sottolineando che il Palio di Siena non può essere inserito nel novero dei patrimoni dell’umanità, perché non ci sarebbe alcuna finalità culturale in una manifestazione che si baserebbe sullo “sfruttamento di una creatura vivente e sulla sua morte”. E proprio per questo è stato suggerito di adeguare le tradizioni a quella che è l’attuale sensibilità dell’opinione pubblica verso gli animali, garantendo la tutela della biodiversità.
In un ulteriore intervento, Carla Rocchi, collegandosi alle affermazioni di Sidoli, ha definito il Palio di Siena “una seria e concreta minaccia per l’incolumità degli animali”. Inoltre ha annunciato che l’Enpa porterà avanti una vera e propria battaglia legale, denunciando l’accaduto affinché la magistratura possa risalire ai responsabili della morte del cavallo Raol, sottolineando però come le colpe morali ed etiche vadano a ricadere su tutti coloro che hanno preso parte all’evento, e anche agli organizzatori. Dunque l’ente animalista è tornato a chiedere con forza che siano cancellate tutte le corse, sagre e manifestazioni popolari che solitamente tendono a mettere in pericolo la sopravvivenza degli animali. Infine ha anche ricordato che Jonathan Bartoletti, il fantino del povero Raol, era già finito nel mirino degli organi di giustizia in seguito al decesso di un altro cavallo durante il Palio di Asti.
Sulla vicenda è intervenuta anche Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, la quale ha evidenziato che, quando ha ricoperto la carica di ministro del Turismo, si è battuta duramente affinché il Palio di Siena non fosse dichiarato patrimonio dell’Unesco, ritenendo che “non ci sia nulla di nobile o di culturale nel maltrattare animali per il divertimento umano”. Inoltre, sulla morte del cavallo della Contrada della Giraffa, la fondatrice del Movimento Animalista l’ha definita un’ennesima drammatica testimonianza della pericolosità della corsa senese, chiedendone ufficialmente l’abolizione.
In seguito alle dure parole degli animalisti, è intervenuto il Comune di Siena che, innanzitutto, ha sottolineato il suo dispiacere per la morte del cavallo Raol. Al contempo, però, il sindaco Luigi De Mossi ha rispedito al mittente le accuse, affermando che la sua amministrazione comunale non accetta le provocazioni lanciate unicamente per farsi pubblicità e catturare un pizzico di visibilità, senza conoscere “la nostra cultura, tradizione, rispetto e cura dei cavalli”. Infine, in una nota ufficiale, il Comune ha voluto ricordare il successo del Palio di Siena Straordinario che ha visto un’ampia partecipazione di cittadini, contradaioli e turisti.
Patrizia Gallina