Nonostante non sia riuscita ad aggiudicarsi il titolo mondiale, la Nazionale italiana di volley femminile è entrata comunque nel cuore dell’opinione pubblica per le grandi emozioni che è riuscita a regalare nel corso del torneo e per un secondo posto che, per l’orgoglio mostrato in campo, è stato salutato come una vittoria. Tuttavia, oltre alle celebrazioni per le ragazze del coach Mazzanti, è scoppiata anche un’aspra polemica che ha coinvolto l’acqua Uliveto accusata (sembra ingiustamente) di razzismo.
Il prodotto di proprietà del Gruppo Cogedi, come sponsor della Nazionale di pallavolo, ha voluto ringraziare le atlete azzurre per la medaglia d’argento conquistata ai campionati del mondo, diffondendo una pubblicità che, però, in un battibaleno è stata oggetto di critiche da parte del pubblico. In molti, infatti, hanno notato che nel poster realizzato dall’azienda non comparivano Paola Egonu e Myriam Sylla, ovvero le due atlete di colore del team italiano che, secondo molti, sarebbero state coperte di proposito con l’immagine della bottiglia d’acqua.
In realtà, il “Corriere della Sera”, indagando sulla vicenda, ha scoperto e riportato che non c’è stato alcun atteggiamento discriminatorio da parte di Uliveto. Infatti l’immagine diffusa dall’azienda è uno scatto di repertorio risalente alla Volleyball Nations League tenutasi tra maggio e luglio e, se effettivamente una delle giocatrici “nascoste” dalla bottiglia è la Egonu, l’altra invece è Serena Ortolani. Infatti Myriam Sylla non compare affatto in questo scatto, poiché all’epoca non era stata convocata dal tecnico azzurro. Inoltre, a dimostrazione dell’innocenza del Gruppo Cogedi, il quotidiano milanese ha mostrato anche la pubblicità diffusa dalla società a mezzo stampa, nella quale si vede chiaramente la fuoriclasse Egonu.
Patrizio Catalano Gonzaga, direttore marketing e media del Gruppo Uliveto-Rocchetta, proprio al “Corriere della Sera” ha riferito che tutti i componenti dell’azienda sono “sconcertati e amareggiati” per quanto accaduto, essendo stati accusati ingiustamente di razzismo. Infatti ha chiarito che la foto “incriminata” è stata concessa in utilizzo dalla Federazione, e si tratta di un’immagine di repertorio. Inoltre ha pure evidenziato che, tenendo conto delle varie campagne pubblicitarie promosse finora dalla società, tutte le atlete azzurre sono sempre comparse al completo, senza attuare mai delle strategie discriminatorie per non mostrare le due giocatrici di origini africane.
Proseguendo nella sua analisi, la testata giornalistica milanese ha affermato che, se c’è stata una svista, questa è stata di carattere meramente sportivo, ma affatto di stampo razzista. Infatti appare piuttosto singolare coprire con l’immagine della bottiglia d’acqua Paola Egonu, grande protagonista della Nazionale di volley e trascinatrice con le sue schiacciate vincenti. Per rendere l’idea della gaffe “sportiva”, il giornale ha fatto un esempio calcistico, dicendo che è un po’ come se la Juventus coprisse (per sbaglio) Cristiano Ronaldo da un’immagine pubblicitaria, privandosi di fatto del suo fuoriclasse. Dunque, se c’è stata una gaffe, si è trattato certamente di un abbaglio legato ad una strategia di marketing un po’ infelice, che non ha nulla a che vedere con il razzismo verso le due atlete azzurre.
Patrizia Gallina