Vola Bolzano insieme a tutto il Nordest, mentre il Mezzogiorno è in affanno e Roma continua a scivolare verso il basso. È questo, in sintesi, il verdetto della ricerca annuale di Italia Oggi in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, che ha analizzato la qualità della vita di 100 province italiane.
Il dato che più di tutti sta facendo riflettere è proprio quello relativo alla capitale: stavolta, infatti, non si tratta solo di segnalazioni e malcontento da parte dei cittadini, ma dei risultati di uno studio basato su parametri e fattori oggettivi, in base ai quali Roma ha perso ben 18 posizioni in appena un anno, passando dal 67° posto del 2017 all’attuale 85°. Alla base di questo tracollo ci sarebbero, secondo i dati statistici, i problemi legati ad una scarsa “manutenzione” della città, per non parlare di tutte le questioni irrisolte relative alla gestione dei rifiuti e alle buche nelle strade, tutti segnali di una generalizzata situazione di degrado in cui si ritroverebbe l’Urbe.
E se Roma non gioisce, all’opposto invece può sorridere Bolzano, confermatasi ancora una volta città leader per qualità della vita in Italia. Alle spalle del capoluogo del Trentino-Alto Adige si piazzano Trento e Belluno, confermando un trend del tutto positivo per il Nordest della penisola. Tra le realtà più importanti del nostro territorio, oltre al flop della capitale, c’è da evidenziare anche lo scivolamento verso il basso di Firenze (dalla 37^ alla 54^ posizione) e un leggero arretramento di Venezia. Vanno leggermente meglio, invece, le cose per Milano, unica delle metropoli ad aver effettuato un leggero passo in avanti, essendo risalita al 55° posto rispetto al 57° dell’anno scorso. Niente da fare, invece, per i due grandi capoluoghi del Sud come Napoli (ancora terzultima) e Palermo (106^ posizione), mentre il fanalino di coda della graduatoria è Vibo Valentia.
Giunta alla sua ventesima edizione, la classifica sulla qualità della vita di Italia Oggi si basa come di consueto sulla comparazione tra una serie di parametri oggettivi, ovvero: ambiente, criminalità, affari e lavoro, popolazione, disagio sociale e personale, sistema salute, servizi scolastici e finanziari, tenori di vita e tempo libero. A questi vanno aggiunti 21 sotto-dimensioni e ben 84 indicatori di base. Scorrendo la lista, si nota come dalla quarta alla decima piazza ci siano tutte città che sono riuscite a migliorare la propria condizione generale rispetto al 2017, a parte Treviso che è passata dal sesto al nono posto.
Molto bene Siena che ha fatto un bel salto in avanti, sfiorando il podio con la sua quarta posizione che rappresenta una netta crescita rispetto allo scorso anno, quando la città toscana era risultata undicesima. In crescita anche Pordenone (da nona a quinta) e Parma, che continua la sua scalata ottenendo la sesta casella, mentre nella precedente ricerca sulla qualità della vita era risultata settima. Nella top-ten di quest’anno hanno fatto il loro ingresso Aosta (settima) e Sondrio (ottava), con un balzo in alto che ha permesso ad entrambe di lasciare rispettivamente la diciottesima e la sedicesima piazza. Anche la piemontese Cuneo è riuscita ad agguantare il numero dieci in classifica, recuperando tre posizioni nel confronto con il 2017.
Analizzando in maniera più approfondita la relazione sulla qualità della vita, si evince come quest’anno si sia ampliata la forbice tra Nord e Sud, soprattutto in merito al parametro relativo al benessere economico. Inoltre i miglioramenti si sono registrati in particolar modo nei piccoli centri, mentre le grandi città continuano a mostrare diversi problemi, com’è avvenuto proprio con Roma. Ma peggioramenti sono emersi anche per Bari (passata dal 96° al 103° posto), Catanzaro (da 92^ a 95^), e soprattutto Potenza che ha addirittura perso venti posizioni (in questo momento è 64^), alla quale si affianca Venezia, anch’essa protagonista di una brusca caduta dal 41° posto dell’anno scorso al 62° di oggi.
Il quadro generale emerso dallo studio di Italia Oggi è, per fortuna, tendente al positivo: infatti la qualità della vita in questo 2018 è risultata in crescita, con 110 province che hanno fatto registrare dei passi in avanti. Ed è indubbiamente il dato migliore degli ultimi cinque anni. Su scala territoriale, l’area in cui si vive meglio è quella del Nordest, ma anche il Centro (fatta eccezione per Roma) ha dato delle risposte positive. Risulta stabile, invece, la condizione del Sud e del Nordovest.
Patrizia Gallina