‘Biologia della gentilezza’ è il nuovo libro scritto in collaborazione con Mondadori da Daniel Lumera, sociobiologo e autore di bestseller, e Immaculata De Vivo, docente di Harvard tra le massime esperte nel settore di epidemiologia e genetica del cancro. In nome della salute di ognuno di noi, i due autori hanno messo in relazione il mondo interiore con la genetica del nostro corpo mostrando così l’impatto che gli stili di vita possono avere sul Dna. Alcuni di questi coincidono con quelli che sono i tre pilastri del benessere dettati dall’OMS.
I pilastri del benessere
Tra i principi da attuare per mantenerci in salute, a non mancare mai è l’alimentazione. Tutte le malattie croniche hanno alla base processi infiammatori che possono essere combattuti a tavola. In merito a questo, la professoressa De Vivo ha citato uno studio del 2018 tratto dal NHANES (National Health And Nutrition Examination Survey) che ha analizzato 5.674 campioni di Dna di adulti statunitensi, misurandone il consumo giornaliero di fibre. Ne è emerso che un incremento di 10 grammi di fibre per 1.000 kilocalorie corrisponde a 5,4 anni di invecchiamento cellulare in meno. La corretta alimentazione dunque deve includere cibi ricchi di antiossidanti e proprietà anti-infiammatorie quali: frutta, verdura, cereali, legumi, frutta secca e semi. Bisognerebbe invece eliminare zuccheri e carne, soprattutto insaccati.
Un’altra buona abitudine da non sottovalutare è il movimento. Una semplice camminata o praticare uno sport sono attività che, oltre a mantenere sotto controllo il peso, migliorano l’equilibrio e la flessibilità e proteggono le articolazioni. Fare movimento è considerata una cura che porta anche ad ascoltare il proprio corpo.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità mette la meditazione fra i tre pilastri del benessere, insieme all’alimentazione e al movimento. I suoi aspetti sono solo positivi: incide sull’umore, abbassa i livelli di ansia e di paura, ed è un ottimo rimedio contro la sensazione di solitudine.
Altri principi per mantenerci in salute
Uno studio californiano citato dalla dottoressa De Vivo ha analizzato 5.630 persone impegnate nel volontariato e ha osservato un rischio di mortalità più basso del 60% rispetto a chi non svolgeva alcuna attività. Ci sono quindi le relazioni tra i 6 principi del benessere, dei veri e propri alimenti, soprattutto se si tratta di relazioni felici e consapevoli.
La natura è un altro grande alleato per la nostra salute. Escludere seppur solo una passeggiata tra gli alberi può addirittura indebolire il sistema immunitario, ma puntate anche ad avere in casa piante e fiori. Su questo argomento ne ha fatto uno studio la Harvard School of Public Health, che ha analizzato i dati di 108.630 donne. Coloro che vivono in aree con una maggiore presenza di verde tendono ad avere un tasso di mortalità più basso del 12% rispetto a chi vive in aree più urbane.
Infine, ma non meno importante, c’è la musica. Una medicina naturale potentissima. Uno studio del 2016 dell’Università di Bochum ha comparato Mozart, Strauss e gli Abba, il risultato è stato che tutti e tre abbassano lo stress ma solo la musica classica ha effetti sulla pressione sanguigna e sulla frequenza cardiaca. C’è chi raccomanda di ascoltare la Sinfonia n. 40 in Sol minore K550 di Mozart anche in situazioni delicate come in sala operatoria, pare abbia effetti straordinari.
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