Angela Dargenio

Angela Dargenio, uccisa a Torino. Il dolore della figlia e le dure parole verso il padre

Angela Dargenio è stata uccisa a colpi di pistola, sul pianerottolo di casa, in corso Novara 87 a Torino.
Accusato del delitto Massimo Bianco, l’ex marito della donna.
Si erano separati da pochi mesi, a novembre, ma l’uomo viveva ancora nello stesso palazzo, a un piano di distanza.
Bianco è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile.

Angela Dargenio uccisa a Torino

L’avevo vista dieci minuti prima – ha raccontato in lacrime un’amica della vittima – l’avevo salutata mentre rientrava a casa con le borse della spesa. Poi ho sentito i colpi di pistola”. Bianco lavora come guardia giurata: avrebbe aspettato la moglie sul pianerottolo del quinto piano.
Angela viveva con il figlio di 16 anni; in un altro appartamento la figlia maggiore della coppia, 25 anni, madre di una bambina.
Otto i colpi esplosi da una Smith & Wesson di ordinanza, alcuni dei quali non hanno raggiunto la donna, altri fatali.
L’uomo si sarebbe quindi rifugiato nel suo appartamento, dove ha aspettato l’arrivo della polizia, chiamata dai vicini.
Nessuno, tra parenti e amici, immaginava che tra i coniugi, due figli di 17 e 25 anni, potesse finire così.
Nessun campanello d’allarme, è una tegola caduta dal cielo”, sostiene Niccolò, il compagno della figlia Eleonora.

Le dichiarazioni della figlia

Eleonora Bianco, la 25enne figlia della coppia, stava andando al lavoro quando ha saputo della tragedia.
Durissime le sue parole nei confronti del padre: “Non lo perdonerò mai. Spero che muoia in carcere, da solo. È brutto da dirsi, lo so, ma ha agito con troppa cattiveria e un proiettile avrebbe dovuto tenerlo per sé”, ha detto senza mezzi termini.
È stato un fulmine a ciel sereno, la sua unica preoccupazione era il lavoro, non ha mai fatto un giorno di malattia – ha aggiunto – Era terrorizzato dalla prospettiva di non riuscire più a mantenere la sua famiglia. Dopo la separazione era diventato più affettuoso nei miei confronti, anche se avevamo un rapporto conflittuale. Diverse volte con il mio compagno si è messo a piangere e ha dimostrato la sua debolezza. Come potevo aver paura di un uomo che si comporta così? Non sembrava arrabbiato, diceva solo di voler tornare con lei”.

Troppe vittime di femminicidio

Con la morte di Angela, salgono a 38 le donne uccise nei primi quattro mesi dell’anno, quasi tutte ammazzate da mariti ed ex, compagni e fidanzati, famigliari e conoscenti.
La media è di due delitti a settimana, una escalation che la pandemia e i lockdown hanno rallentato senza però riuscire a fermare.
Il Piemonte, con cinque vittime, è tra le regioni in cui nel 2021 si è registrato il maggio numero di femminicidi.
Intendo presentare una iniziativa legislativa che renda strutturale la necessità che il nostro Paese si doti di un piano strategico triennale di contrasto alla violenza maschile contro le donne – ha annunciato oggi non a caso la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti in modo strutturale e che conseguentemente assegni un finanziamento adeguato di risorse da erogare alla Rete dei Centri antiviolenza e a tutte le realtà che agiscono nella promozione fattiva del contrasto”.