La storia di Luana, mamma e lavoratrice di Prato, non si dimentica. Proprio nelle ultime ore, due novità relative alla vicenda che l’ha resa vittima di un tragico incidente. Secondo le notizie di oggi, il suo tutor aziendale ha dato le dimissioni dal piano dell’orditura in cui è avvenuto il mortale dramma. Le perizie e i controlli tecnici effettuati sul macchinario che ha ucciso la giovane operaia hanno svelato che furono delle fotocellule disattivate a impedire che la griglia di sicurezza si abbassasse. Di seguito, tutte le info.
Luana, l’ambiguo licenziamento del tutor
Partendo dai punti salienti, evidenziamo il fatto che il tutor di Luana si è definitivamente licenziato dalla fabbrica. Quest’ultimo era uno dei dipendenti dell’orditura di Montemurlo in cui il 3 maggio scorso ha perso la vita la mamma 22enne. Da quel giorno, l’uomo non si è più ripreso e la pressione e lo choc sono stati eccessivi, tanto da spingerlo a rinunciare al posto di lavoro.
Già in precedenza, Luana (ancora in vita) aveva citato il caporeparto in un messaggio vocale inviato su Whatsapp al compagno prima di morire, affermando: «E’ andato via alle 15.30 ed è tornato alle 18, poi ci ha detto di mettere su una tela sapendo che ci vogliono due ore. Se n’è andato di nuovo» e successivamente parlando di un particolare difetto di un macchinario: «è mezzo tronco» e «va pianissimo».
Il giovane lavoratore è stato, negli ultimi giorni, interrogato e sentito in Procura. L’istituzione in questione si sta concentrando particolarmente sulla ricostruzione della dinamica dell’incidente. Infatti, proprio riguardo al sopralluogo di mercoledì scorso, sono emersi dei dettagli di fondamentale importanza, In quell’occasione è stato verificato che il cancello di protezione dell’orditoio era collegato ad una fotocellula che stranamente era disattivata. Quel sensore sarebbe stato utile per far abbassare regolarmente il cancello di protezione.