Chiara Gualzetti è stata trovata morta nel pomeriggio di ieri 28 giugno 2021 nel parco regionale dell’Abbazia di Monteveglio, nel Bolognese. La ragazza aveva 15 anni, era scomparsa nella mattina di domenica. Ad ucciderla è stato un suo amico, un ragazzo di 16 anni, fermato dalle forze dell’ordine con l’accusa di omicidio premeditato.
Il 16enne all’inizio ha provato a sviare i sospetti contro di lui riferendo agli agenti che Chiara si sarebbe dovuta incontrare con una persona conosciuta in chat. Dopo aver denunciato la scomparsa della figlia il padre della vittima aveva consegnato alcune chat trovate trovate sul suo cellulare. In queste si leggevano minacce contro di lei. Il corpo di Chiara Gualzetti è stato ritrovato in mezzo ad un cespuglio. Aveva diversi tagli alla gola e al torace e alcuni lividi. Il suo aggressore durante l’interrogatorio si è più volte contraddetto, poi ha ammesso di essere stato lui ad ucciderla. Tra le varie cose ha spiegato: “Ho agito sulla base di una spinta superiore, una sorta di voce interiore che mi ha detto di uccidere“. Ha poi raccontato che l’amica aveva manifestato il desiderio di morire.
Chiara Gualzetti uccisa da un amico a 15 anni, l’accusa è di omicidio premeditato
Il 16enne si trova al momento in stato di fermo, la Procura dei minorenni di Bologna sta valutando una perizia psichiatrica nei suoi confronti. I carabinieri stanno valutando anche la possibilità che il ragazzo sia stato aiutato da alcuni complici. Gli inquirenti ipotizzano che l’aggressore di Chiara Gualzetti avesse pianificato l’omicidio, le avrebbe infatti dato appuntamento per poi ucciderla con un coltello che aveva portato con sé. In seguito alla perquisizione a casa del 16enne l’arma del delitto è stata ritrovata.
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