I fatti risalgono al 18 ottobre 2020, un bimbo di soli cinque anni era precipitato nella tromba delle scale della scuola Pirelli di Milano. L’impatto sul pavimento fu molto violento dopo un volo di circa dieci metri. I medici fecero di tutto per salvargli la vita, ma a causa delle gravi ferite riportate morì dopo qualche giorno in ospedale.
Lo scorso maggio una delle maestre della giovanissima vittima era stata condannata dalla Gup Meyer ad un anno di carcere per omicidio colposo con rito abbreviato per l’incidente che aveva provocato la morte del bambino. Secondo la Meyer “il tragico evento rappresenta la concretizzazione del rischio massimo che le norme cautelari puntavano a prevenire e che l’evento non si sarebbe verificato se l’imputata avesse agito nel rispetto delle direttive scolastiche sull’obbligo di vigilanza degli alunni e che lei stessa aveva sottoscritto.”
Bimbo precipita a scuola e muore per le gravi ferite riportate, maestra condannata ad un anno: parla la Gup
Per via del suo ‘leale comportamento processuale’ alla maestra sono state concesse le attenuanti generiche. La Gup fa sapere che non è possibile invocare l’imprevedibilità della condotta del bimbo di cinque anni. Il motivo? Perché la normativa che disciplina il comportamento degli insegnanti è fatta proprio per prevenire l’esposizione al pericolo degli alunni, specie dei più piccoli. Anche il patteggiamento di un’altra imputata è stato ratificato. Si tratta della bidella della scuola, nei suoi confronti sono stati emessi due anni di reclusione. Anche l’insegnante di sostegno è coinvolta nella vicenda, al momento è a processo con rito ordinario.
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