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Ritorno alla zona gialla, altre due regioni potrebbero aggiungersi alla Sicilia

Continua a peggiorare la situazione relativa ai contagi in Italia tanto che nuove regioni potrebbero presto assaporare un ritorno in zona gialla. Dopo il cambio di colore della Sicilia, continua il monitoraggio dei ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ordinari per evitare un ulteriore passo falso.

Quali sono le regioni che si preparano a un ritorno in zona gialla?

A partire da ieri, infatti, l’isola è l’unica regione ad essere tornata in giallo dopo un’estate in cui tutta Italia si era tinta di bianco. Le restrizioni, però, sembrano non bastare e mentre la Sicilia conta quasi un terzo dei nuovi contagi nel territorio, ci sono altre regioni che rischiano di dover chiudere presto. Si tratta di Sardegna e Calabria che, però, presentano ancora numeri al di sotto dei limiti imposti dal governo. In particolare, la prima conta oggi il 13% di ricoverati in terapia intensiva e il 14% nei reparti ordinari. Numeri che, se dovessero peggiorare, potrebbero confermare le previsioni. Stessa cosa per quanto riguarda la seconda, ovvero la Calabria, che ha già superato il limite imposto dal governo per quanto riguarda i degenti nei reparti.

La situazione in Italia

Analizzando, però, gli ultimi dati ci sono alcune regioni che a differenza di altre presentano percentuali davvero basse. Segnali che mostrano, in questo caso, come la situazione sia meno preoccupante del previsto. Un esempio è sicuramente la Valle d’Aosta, ma anche la provincia autonoma di Trento e il Molise che, ad oggi, presentano il 0% di ricoverati in terapia intensiva.
Solo nelle prossime ore verranno resi noti i numeri aggiornati sui nuovi contagi da Coronavirus ed entro venerdì la cabina di regia si riunirà per decidere eventuali misure da prendere. Il passaggio in zona gialla, però, non comporterebbe restrizioni importanti, dal momento che sarà possibile continuare a spostarsi all’interno del territorio. Obbligatorio diventerà l’uso della mascherina anche all’aperto, mentre per i ristoratori sono previste ulteriori limitazioni.

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