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Francesca Picilli, Mattarella concede la grazia alla donna che accoltellò il fidanzato

Francesca Picilli aveva solo 27 anni quando, nel 2012, accoltellò il fidanzato Benedetto Vinci a seguito di un litigio. La donna, condannata a dieci anni di carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale, ha ricevuto nella giornata di ieri la grazia da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Francesca Picilli, chi è la donna “graziata” da Mattarella

La vicenda che vede coinvolta la donna si svolse a Sant’Agata di Militello, in provincia di Messina. Nella notte tra il 4 e il 5 marzo, Francesca Picilli utilizzò un coltello a serramanico per ferire il fidanzato dopo una lite tra i due. Quest’ultimo fu poi ricoverato all’ospedale Cervello di Palermo ma morì dieci giorni dopo per le ferite subite. A quel punto, la corte d’assise d’appello di Reggio Calabria la condannò a dieci anni, riducendo i diciotto che le erano stati inflitti in primo grado. Infatti, alla giovane furono riconosciute le attenuanti generiche, in quanto colpì si il fidanzato, ma non con l’intenzione di ucciderlo.
Ieri pomeriggio, però, il capo dello Stato le ha ridotto nuovamente la pena, questa volta di quattro anni.  Lo stesso, infatti, ha tenuto conto del comportamento positivo dell’imputata, che affronterà così un percorso di rieducazione con i servizi sociali al posto del carcere.

La nota del Quirinale

Oltre a Francesca Picilli, il presidente Sergio Mattarella ha scelto di concedere la grazia anche ad Ambrogio Luca Crespi. L’uomo, per alcuni fatti commessi tra il 2010 e il 2012, era stato condannato a sei anni di carcere con l’accusa di delitto di concorso in associazione di tipo mafioso. Per lui, la pena è stata ridotta di un anno e due mesi come indicato dal documento firmato dal capo dello Stato. Questa la nota del Quirinale: “Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato – ai sensi di quanto previsto dall’art. 87 comma 11 della Costituzione – due decreti con i quali è stata concessa grazia parziale. Le decisioni tengono conto del parere formulato dalla Ministra della Giustizia a conclusione della prescritta istruttoria“.

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