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Gratta e vinci rubato, arrestato il tabaccaio: la sua versione dei fatti

Si trova adesso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il tabaccaio protagonista della vicenda del gratta e vinci rubato da 500mila euro. L’uomo, Gaetano Scutellaro, è accusato di furto pluriaggravato e di tentata estorsione nei confronti della vittima, una donna di 69 anni cliente della tabaccheria.

Gratta e vinci rubato: gli ultimi sviluppi

La vicenda, che è subito rimbalzata su tutti i principali notiziari, si è svolta in quartiere della città di Napoli. L’uomo, che aveva tentato la fuga verso le Canarie dall’aeroporto di Fiumicino, è stato arrestato nella giornata di ieri allo svincolo di Teano, dopo che inizialmente era stato solo denunciato. Ma gli ultimi sviluppi resi noti dagli investigatori hanno cambiato, ancora una volta, le carte in tavola. Il tagliando vincente, infatti, era stato depositato dallo stesso Scutellaro in una banca di Latina, dove aveva aperto un nuovo conto. Il tutto è accaduto prima della fuga, con l’intenzione di tornare quando “le acque si sarebbero calmate“.

Il racconto del tabaccaio

Intercettato dalle forze dell’ordine, lo stesso tabaccaio ha provato a raccontare la sua versione dei fatti, ribadendo che il gratta e vinci rubato apparteneva a lui e non alla cliente. Ha detto che non era un dipendente della tabaccheria, la cui titolare è la ex moglie. “Avevo chiesto a un amico di comprare il tagliando. Dopo aver grattato, mi ero accorto di una vincita, ma credevo ammontasse solo a 500 euro. Ho chiesto un piacere alla signora, se potesse ritirarla al posto mio“: queste le parole dell’uomo riportate dal sito inews24.it. Quindi si è avvicinato all’ingresso dove la donna gli ha spiegato che doveva andare in banca per poter incassare i soldi. Così, in sella al suo scooter è fuggito via, anche per paura di quello che gli sarebbe potuto accadere. “Questo è stato tutto registrato dalle telecamere della tabaccheria“, ha ribadito Scutellaro.

La decisione del giudice

Il suo racconto, però, non combacia con quanto dichiarato dagli altri testimoni, che confermano il fatto che sia lui il vero titolare dell’attività. Solo nelle prossime ore, una volta che sarà interrogato di fronte al giudice, potrà esporre la sua verità alle autorità e verrà deciso se convalidare o meno l’arresto nei suoi confronti.