Don Francesco Spagnesi, ex parroco di Prato, ai domiciliari da martedì scorso, ha reso una confessione, come riferito dall’avvocato Costanza Malerba.
Il sacerdote, comparso ieri pomeriggio dinanzi al giudice per l’interrogatorio di garanzia, è accusato di importazione e cessione di droghe e appropriazione indebita.
Con lui, oltre l’avvocato Malerba anche Federico Febbo: le domande mirate del magistrato hanno cercato di far luce sul conto della parrocchia.
Si parla di soldi mancanti alla parrocchia che ammonterebbero tra i 100mila e 150mila euro, sottratti a partire dal 2019, oltre alle offerte dei parrocchiani.
Don Francesco Spagnesi: la confessione
Il parroco, come riportato dai suoi legali, “ha reso una confessione piena“.
Per gli arresti domiciliari i legali hanno chiesto che venga spostato dalla canonica della parrocchia ad un’altra sede.
“Soffrivo di uno sdoppiamento della personalità, la tossicodipendenza era talmente forte che
avevo bisogno di soldi in continuazione“, ha dichiarato il prete.
“C’era una forza interiore a cui negli ultimi due anni del rapporto con Regina non riusciva a resistere ed ha sviluppato questa dipendenza“, così continua l’avvocato Costanza Malerba.
“Con estrema lucidità ha ricostruito quanti soldi ha prelevato dal conto corrente della parrocchia fino ad aprile quando poi gli è stata tolta la firma dalla Diocesi e quanti ne ha chiesti e ottenuti dai suoi parrocchiani in questi mesi“, ha precisato Febbo.
Le querele dei fedeli
I parrocchiani esigono delle risposte. Dalle indagini emergono i messaggi che il parroco avrebbe inviato ai fedeli per chiedere soldi da destinare a famiglie bisognose.
“Spiegavo che li avevo usati come aiuti ai poveri“, ha aggiunto Don Francesco Spagnesi davanti al giudice, senza perdere la lucidità.
Indagato anche il vice parroco, don Paolo Ridolfi, indagato per appropriazione indebita, dicendo di mettere via i soldi delle offerte.
Negli anni “ho sempre trattenuto i soldi delle funzioni del sabato“, ha detto Spagnesi.
Prato: chi è il parroco accusato
Classe 1981, Francesco Spagnesi, dopo il liceo si è iscritto a Medicina all’Università di Pisa.
Durante il primo anno la sua vocazione si era fatta sempre più forte: l’ordinazione arrivò dopo cinque anni di studi come seminarista, voluta con consapevolezza profonda e ponderata.
“Ho capito che, nonostante i miei limiti, il Signore mi stava chiamando. Così ho deciso di diventare sacerdote“, queste le sue parole.
“Già dagli ultimi anni del liceo ho trovato questa pienezza e questa gioia nel rendermi disponibile agli altri. Ciò comporta inevitabilmente delle rinunce, ma vedo la bellezza nel percorso che ho intrapreso“.
In questi anni, Don Francesco ha svolto il suo ruolo con entusiasmo e dedizione, circondato dal grande affetto dei suoi parrocchiani. La vicenda ha scioccato l’intera comunità.