Giacomo Sartori

Giacomo Sartori: l’auto ritrovata, le celle telefoniche e le ipotesi investigative

Giorni di apprensione e preoccupazione per trovare Giacomo Sartori, 30enne tecnico informatico, scomparso nella notte tra venerdì 17 settembre e sabato 18 settembre a Milano.
Della scomparsa se ne sta occupando anche la trasmissione “Chi l’ha visto?”.
Gli amici e i familiari hanno aperto una pagina su Facebook per aiutare le ricerche.
Dalla pagina si legge: “Dalle informazioni ricevute in merito alla serata di venerdì 17 settembre risulta che Giacomo Sartori portasse una camicia bianca, dei pantaloni beige e delle scarpe marroni“.

Missing Giacomo Sartori

Giacomo Sartori: trovata la macchina

I Carabinieri hanno trovato la macchina aziendale del ragazzo a Casorate Primo (Pavia) a circa 30 chilometri dal bar dove è stato visto per l’ultima volta.
La Volkswagen Polo era chiusa a chiave nei pressi del Naviglio di Bereguardo.
Gli agenti del Nucleo investigativo di Milano l’hanno analizzata in cerca di ulteriori elementi utili a capire dove possa essere finito il ragazzo.
Dalle analisi risulta non esserci il cellulare né le chiavi di casa e nessun altro oggetto personale.

Giacomo Sartori

Il mistero delle celle telefoniche

Analizzate dettagliatamente anche celle telefoniche.
La prima aggancia il suo telefono a Casorate Primo intorno alle 2.30 di sabato notte.
La seconda alle 7.15 del mattino registra l’accensione del cellulare a Motta Visconti.
Difficile, quindi, avere più informazioni sui movimenti del giovane.
I familiari chiedono a chiunque dovesse avvistare Giacomo di contattare il 112, il numero 3458512950 o l’Associazione Penelope Lombardia 3807814931.

La preoccupazione dei familiari

Non si è mai allontanato e non aveva motivi per farlo. Giacomo non è fidanzato, frequentava gli amici e a Milano abita nella zona di via Solari“, spiegano i genitori.
Tommaso, fratello di Giacomo, è apparso molto scosso: “Giacomo non si sarebbe mai allontanato. Era triste per il furto dello zaino, con il portafoglio, i documenti e il pc di lavoro. Era già successo mesi fa, quando gli avevano sfondato il vetro dell’auto parcheggiata per rubarlo. Probabilmente lo avevano visto mentre lo metteva nel bagagliaio”.
“Ha con sé il cellulare, ma è sempre spento: l’anomalia è che la carta di credito non risulta bloccata. È una persona molto attenta e conosce perfettamente le modalità per bloccarla, però non lo ha fatto”
, continua il fratello.
Anche il coinquilino ha dichiarato di averlo salutato venerdì mattina e non averlo visto rientrare in serata.