Proseguono le indagini sull’omicidio del piccolo Alex, il bimbo di soli due anni morto nei giorni scorsi a Città della Pieve, in provincia di Perugia. La 47enne ungherese Erzsebet Bradacs, madre della giovanissima vittima, nel pomeriggio dell’1 ottobre 2021 è entrata in un supermercato Lidl chiedendo aiuto. Aveva il figlio in braccio, sporco di sangue. All’arrivo dei soccorritori il piccolo era già morto.
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La madre del bimbo continua a negare di aver ucciso lei il figlio, intanto sono emersi nuovi dettagli. Quali? La donna nel 2019 quando era incinta di Alex ha scritto su Facebook ad un’amica che era già alla 14esima settimana e che avrebbe potuto abortire solo se il feto fosse stato malato, a detta sua sarebbe stato meglio. Lo screen della chat è stato pubblicato dall’amica, Katalina, per commentare le foto postate dal padre della vittima. Queste le sue parole: “Come si può chiamare quella persona che mette incinta quella donna che non ama per poi togliergli il bambino?”
Alex morto a due anni, lo ha ucciso la madre per vendicarsi dell’ex?
A quanto pare la donna era rimasta incinta mentre lei e il compagno erano in crisi. Katalina aveva provato a far ragionare l’amica dicendole di parlare con l’ex ma lei non voleva saperne. Il padre di Alex è convinto che l’omicidio del figlio sia stato ben studiato da Erzsebet Bradacs, ha anche rivelato che durante la gravidanza si tirava pugni in pancia e minacciava di dargli fuoco. Anche Manuela Comodi, sostituto procuratore, pensa che la donna abbia ucciso il figlio per vendicarsi dell’ex. Lo ha accoltellato nove volte dopodiché ha mandato le foto del corpo senza vita del piccolo all’uomo con questa frase: “Non apparterrà a nessuno di noi due, ora.” I due erano infatti in causa per l’affidamento del piccolo.
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