Nada Cella

Nada Cella: uno dei testimoni parla a Chi l’ha Visto

Nella trasmissione Chi l’ha Visto? andata in onda ieri sera, mercoledì 15 dicembre, si è tornato a parlare del terribile omicidio di Nada Cella, la 25enne uccisa a Chiavari il 6 maggio 1996, nell’ufficio del commercialista Marco Soraccoper il quale lavorava.
E’ bene ricordare che sotto la sella dello scooter di Annalucia Cecere, ex insegnante unica indagata per il delitto, sono state trovate tracce di sangue della ragazza.

Nada Cella: il testimone parla ai microfoni di Chi l’ha Visto

Nel corso dell’ultima puntata di ‘Chi l’ha visto?‘, gli inviati hanno raggiunto uno dei due testimoni che ha detto di aver visto uscire la presunta assassina di Nada Cella dal palazzo.
Rosario ha ribadito che l’atteggiamento della donna avvistata era “sospetto” e che aveva i capelli neri.

Testimone Nada-Cella

Nada Cella: la telefonata anonima

Diffuse nelle ultime ore le dichiarazioni di una testimone anonima che ha indirizzato gli inquirenti ad analizzare il motorino della Cecere.
Venivo giù in macchina da Carasco, l’ho vista che era sporca, ha infilato tutto nel motorino, l’ho salutata ma non mi ha guardata” – dichiara, riferendosi al 9 agosto del 1996 e alla telefonata a casa Soracco.
Dico la verità, 15 giorni fa l’ho incontrata in Via Carruggio , andavo alla posta, non mi ha nemmeno guardato, è scivolata via, non mi ha nemmeno guardato”.
Nell’audio della chiamata, non si parla esplicitamente di Annalucia Cecere, ma si parla di una donna “sporca”, forse di sangue, il giorno dell’omicidio di Nada.
Proprio sotto la sella del motorino, citato nella telefonata, la Scientifica ha trovato tracce di materiale biologico attraverso il test del luminol.

La sera dell’omicidio

Marco Soracco, entrando nel suo studio il 6 maggio 1996, ha trovato il corpo di Nada Cella in un bagno di sangue, con il cranio sfondato.
L’uomo ha immediatamente chiamato la Polizia e subito dopo la madre, che abitava al piano superiore quello dell’ufficio.
Nada, trasportata all’ospedale di Lavagna e poi trasferita a quello di San Martino, è deceduta in rianimazione.
Gli accertamenti hanno dimostrato che Nada Cella è stata picchiata, sbattuta contro un muro e poi colpita alla testa con un oggetto pesante, mai ritrovato, che le fratturò il cranio.
Le indagini risultarono difficili fin dall’inizio per diversi errori commessi.
Ad esempio la scena del crimine alterata dai soccorritori e dalla madre di Saracco, che ripulì l’ingresso dello studio e le scale.