I fatti risalgono al 24 gennaio 2021, quando la 17enne Roberta Siragusa fu trovata morta a Caccamo in un dirupo nei pressi del campo sportivo, il suo corpo era carbonizzato. Accusato di omicidio aggravato e occultamento di cadavere il fidanzato Pietro Morreale, un ragazzo di 19 anni al momento della tragica vicenda. Sin dall’inizio si è sempre proclamato innocente, agli agenti disse che la fidanzata si era data fuoco da sola dopo un acceso litigio. A detta sua provò anche a fermarla, senza però riuscirci.
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Prima di essere portata nel burrone Roberta Siragusa è stata colpita con un oggetto contundente. Dall’esame autoptico è venuto fuori che la 17enne è morta a causa di un arresto cardiaco e respiratorio dovuto allo shock per le gravi ustioni soprattutto alla testa, al tronco e alle braccia. Pietro Morreale è stato rinviato a giudizio per occultamento di cadavere e omicidio volontario. Subirà un processo che inizierà l’1 marzo 2022.
Il rinvio a giudizio del 20enne ha causato altro dolore alla famiglia della giovane vittima, la madre alla fine dell’udienza è scoppiata in lacrime. I familiari di Roberta dal giorno della sua morte continuano a chiedere giustizia. La madre, Iana Brancato, dopo l’udienza a Fanpage ha detto: “Sopravviviamo ma non viviamo. Penso sempre a tutte le cose che le sono state negate, alla sua voglia di crescere. Aveva ancora tanto da fare qui sulla Terra. Io cammino per strada con i suoi abiti per consolarmi un po’.” La donna distrutta dal dolore ha poi aggiunto che non potranno mai abituarsi all’assenza della figlia.