Maria Angioni, ex pm del caso Denise Pipitone fino al 2005, è accusata di aver diffuso false dichiarazioni ai pm in merito alla scomparsa della bambina.
Per l’ex pm previsto il giudizio immediato, avvenuto già lo scorso 23 dicembre davanti al giudice monocratico del Tribunale di Marsala.
I legali della Angioni hanno fornito alla Procura una lista di 14 persone chiamate a testimoniare il prossimo 10 gennaio.
In aula saranno presenti anche le telecamere della trasmissione Quarto Grado, respinte dalla Procura in un primo momento e poi autorizzate dal giudice.
“Nella veste di imputata devo difendermi ma allo stesso tempo posso capire anche nel dettaglio cosa è successo. Sentirò le parole dei testimoni e ho la possibilità di far emergere la verità per rendere giustizia a Denise e ai suoi genitori“, ha detto Maria Angioni.
Denise Pipitone: i testimoni chiave
Tra i testimoni chiave compare il nome di Antonio Sfamemi, all’epoca dirigente del commissariato di Mazara del Vallo, Stefania Letterato, moglie di Sfamemi e Gioacchino Genchi, consulente informatico della Procura di Marsala.
Stefania Letterato aveva un rapporto di amicizia con Anna Corona e, dopo il fatto di cronaca, i contatti tra loro si erano interrotti.
Gioacchino Genchi ha riferito che i depistaggi nelle indagini erano collegabili proprio all’amicizia tra la Corona e la Letterato.
Chiamato come testimone anche Giovanni Caravelli, attuale direttore dei servizi segreti dell’Aise.
Verrà ascoltato anche Antonino Silvio Sciuto, ex procuratore capo di Marsala e Luigi Boccia, ex sostituto procuratore.
Le ultime notizie
Mesi fa la testimonianza di una donna, la cui identità è rimasta anonima, che ha contattato il legale di Piera Maggio per rivelare importanti informazioni in merito alla scomparsa di Denise Pipitone.
Ha spiegato che fino a quel momento non aveva mai trovato il coraggio di svelare ciò che sapeva.
L’avvocato Giacomo Frattizza ha reso noto, in una lettera inviata alla Procura, ciò che la donna le ha detto.
Si tratta di alcune frasi che le avrebbe detto Anna Corona, una di queste ha scioccato tutti: “A picciridda morsi picchì io a Piera Maggio ci mangiu u cori”, che significa “la bimba è morta perché io a Piera Maggio le mangio il cuore”.