Proseguono a Brest (Bielorussia) i colloqui tra le delegazioni della Russia e dell’Ucraina. Al termine del secondo round dei tentativi di distensione, le parti sono convenute su un accordo che prevede la creazione di corridoi umanitari per permettere agli ucraini di lasciare il paese.
Un piccolo passo, in attesa degli esiti del terzo incontro, previsto all’inizio della prossima settimana. Intanto le armate russe continuano a colpire alcuni territori ucraini, in particolare la centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud est del paese. Il presidente dell’Ucraina Zelensky, ed il suo consigliere Podolyak, hanno comunicato la loro volontà di parlare con Vladimir Putin. Dal Cremlino intanto, il capo delegazione Medinsky parla di progressi significativi, riferendosi all’apertura dei corridoi umanitari.
Ucraina, attaccata la centrale nucleare di Zaporizhzhia: le reazioni di Zelensky e Boris Johnson
Clima tutt’altro che disteso tra Ucraina e Russia. Il futuro della guerra dipenderà dagli incontri della prossima settimana. Intanto, Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di ‘terrorismo nucleare’, in seguito all’attacco della centrale di Zaporizhzhia: “Vogliamo comunicare al mondo che nessuno prima dei russi aveva mai attaccato una centrale nucleare”. Il presidente ucraino, teme inoltre che la Russia possa ripetere quanto accaduto con la catastrofe di Chernobyl. Anche Boris Johnson ha sottolineato il suo disappunto: “Le azioni sconsiderate di Putin – riporta Skytg24.it – stanno minando la sicurezza di tutta l’Europa.”
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