Coronavirus

Coronavirus, quarta ondata: percorso riaperture a rischio?

Il prossimo giovedì 24 marzo ci sarà una nuova riunione del Comitato tecnico scientifico e dell’Agenzia italiana del Farmaco in merito alla somministrazione della quarta dose contro il Coronavirus ad una fascia più ampia di persone.
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha indicato eventuali nuovi provvedimenti per la quarta dose, oggi somministrata agli immunocompromessi e trapiantati.
Giovedì quindi ci sarà un primo approfondimento su questo tema, ovvero se somministrare la quarta dose di vaccino anti-Covid ai più anziani.
L’uso mirato in popolazioni anziane sarebbe utilizzato in alcuni Stati membri, sulla base di alcuni risultati preliminari di efficacia.
La nuova ondata di Covid, però, potrebbe rallentare il percorso delle riaperture decise dal Governo Draghi.

Coronavirus: road-map riaperture a rischio?

Claudio Mastroianni, Presidente della Società Italiana Malattie infettive e tropicali e Ordinario di Malattie infettive all’Università Sapienza di Roma, ha detto: “La variante Omicron 2 ha preso il sopravvento su Omicron. Ormai vediamo nei nuovi contagiati solo questa. Chi non è vaccinato può rischiare un quadro clinico severo e anche di finire in terapia intensiva. Mentre chi è immunizzato non ha grandi conseguenze.
L’alto tasso di reinfezioni che stiamo registrando con Omicron 2, anche in chi è immunizzato con tre dosi ci induce a pensare che la risposta immunitaria sia inferiore rispetto a Delta. Ma comunque il booster va fatto perché è l’unico strumento che ci mette in sicurezza dalla malattia severa”.
Fabrizio Pregliasco, Direttore dell’IRCSS Galeazzi di Milano avverte sui rischi di una possibile nuova ondata a giugno e chiede prudenza nelle riaperture.
In particolare sull’addio del Green Pass previsto dal primo maggio.
“Lasciamo lo step della loro eliminazione dal primo maggio ma comunichiamo che c’è la possibilità di tornare indietro se il numero dei ricoverati e delle terapie intensive si alza come in passato, ha detto Pregliasco.

Il nuovo studio

Un nuovo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine  dallo Sheba Medical Center di Telaviv, ha valutato l’efficacia della quarta dose contro il Coronavirus su circa 300 operatori sanitari.
Le analisi hanno rivelato un aumento della produzione di anticorpi che ne riporta i livelli a quelli osservabili in seguito alla terza dose di vaccino.
Il secondo booster con Pfizer ridurrebbe di un ulteriore 30% il rischio di infezione e di un 43% quello di sviluppare una malattia sintomatica.
Per il vaccino Moderna i numeri sono ancora più contenuti: 18% in meno di probabilità di infezione e 31% in meno per la malattia sintomatica.
Si tratta di percentuali poco significative che rendono i benefici per persone relativamente giovani e in salute – si legge nelle conclusioni della ricerca – probabilmente marginali.