Omicron

Omicron è fino a 3 volte più contagiosa della variante Delta

In base alla ricerca dei CDC Americani (Centers for Disease Control) la nuova variante Omicron è fino a 3 volte più contagiosa della variante Delta.
Un positivo su tre trasmette il virus anche dopo 5 giorni dall’infezione.
I CDC citano uno studio pubblicato il 24 dicembre.
“I dati dei modelli nel Regno Unito rafforzano l’importanza dell’uso della mascherina. Dopo il quinto giorno successivo ad un test positivo, si stima che il 31% delle persone rimangano contagiose”, dichiara lo studio.
Spiegano così dai Cdc, “con i periodi di isolamento e quarantena più brevi, secondo le raccomandazioni, è cruciale che le persone continuino a indossare mascherine adeguate e ad adottare precauzioni supplementari nei 5 giorni successivi alla fine dell’isolamento o della quarantena“.

Omicron: le parole degli esperti dei CDC

“L’uso delle mascherine e le strategie di prevenzione, come ricevere le dosi di vaccino raccomandate e il booster, il distanziamento sociale, i test e l’aerazione migliorata sono tutte fondamentali per prevenire il covid e ridurre il contagio”, continua il Cdc.
Il riferimento è ad uno studio pubblicato sul Journal of Medical Virology.
“L’enorme vantaggio a livello di trasmissione può derivare da due fattori indipendenti” – osservano gli scienziati nipponici.

La nuova variante è in Antartide

Il 14 dicembre scorso, una persona giunta alla stazione sette giorni prima, è risultata positiva, infettando in poco tempo due terzi del gruppo.
Per il virologo, consultato dal Segretariato Polare, è alta la probabilità che l’infezione sia dovuta alla variante Omicron.
Offerta ai ricercatori presenti in Antartide la possibilità di partire il 12 gennaio in aereo ma nessuno ha voluto partire per continuare il lavoro in stazione.
Presenti, al momento, due medici specializzati, e si è deciso di bloccare tutti i nuovi arrivi.
Questa non è la prima volta che le stazioni in Antartide vengono colpite da un focolaio di Coronavirus.
A dicembre 2020, diversi militari in servizio presso la stazione di ricerca Bernardo O’Higgins sono risultati positivi al virus.